Giovanni Minoli, commissario di Calabria Film Commission, in un'intervista al Corriere.it evidenzia l'esigenza di girare fiction in prima persona e non più da "semplici sovvenzionatori di prodotti girati da altri".
23 aprile 2021 13:01"Non saremo dei semplici sovvenzionatori di prodotti girati in Calabria da altri, ma produrremo fiction in prima persona come avvenuto a Napoli. Oggi siamo tutti attaccati a Netflix, c’è una grande richiesta di contenuti e noi proveremo a rispondere a questa domanda".
Così Giovanni Minoli, commissario di Calabria Film Commission, in un'intervista pubblicata ieri sul Corriere.it.
Minoli, che insieme al giornalista Claudio Del Frate ha ripercorso i passaggi dell’avvio della sua collaborazione con la Regione Calabria, ha ricordato non solo l’importanza che ha avuto la produzione di “Un posto al Sole” in Campania, ma anche cosa potrebbe significare l’avvio di un progetto simile in Calabria.
"Bisogna immaginare storie che abbiano come ambientazione proprio i paesi e i luoghi della regione, che partano dalle bellezze, dalla storia di questo territorio -ha detto Minoli- È un “focus” indispensabile. Poi, di sicuro, servirà tempo. E solo a quel punto il nostro lavoro potrà essere giudicato".
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