di CARMINE MUSTARI
Tra le tante iniziative del movimento nazionale Gruppo M24A-Equità Territoriale, ci sono anche alcune ricerche sui finanziamenti governativi destinati al settore scuola, da una di queste indagini emerge, infatti, un dato che è poco edificante per il Sud, a spiegarcelo è Stefania Frustaci della sezione di Catanzaro, la quale ci fornisce dei dati che palesano la totale disparità tra Nord, Centro e Sud.
"Dai dati in nostro possesso – dichiara Stefania Frustaci – emerge una disparità di trattamento riguardo a quelle che sono le detrazioni fiscali, cosa sta accadendo in pratica, il Miur (Ministero Pubblica Istruzione e Ricerca), ha pubblicato un decreto riguardante le soglie massime detraibili nella dichiarazione dei redditi. Ora facendo una valutazione in base anche a quello che risulta poi attraverso una nostra tabella che abbiamo resa pubblica emerge che gli studenti iscritti ai corsi di dottorato, di specializzazione e ai master universitari di primo e secondo livello, si applicano delle detrazioni. Ed ecco come sono applicate tali detrazioni in base all’area di provenienza degli studenti: al Nord il massimale è di 3700 euro, al Centro 2900 euro, al Sud 1800 euro. Una disparità assurda, tra l’altro questi dati ci arrivano da una fonte più che legittima, visto che si tratta dello stesso Miur, si nota ancora, dunque come nel nostro paese vi siano più pesi e più misure, si tratta solo di capire su quali parametri queste diverse misure sono basate".
Ovviamente quanto viene dichiarato delle domande nascono spontanee, non sarebbero più da tutelare gli studenti del Sud, in virtù de fatto che la quasi totalità delle facoltà si trovano nel Centro-Nord? Che significa che per uno studente, o studentessa del sud le spese aumentano e lievitano anche a causa dei fitti e dei viaggi che gli stessi devono affrontare come studenti fuori sede? Sono domande semplici, ma chissà se otterranno altrettanto semplici risposte.
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