“Fino all’ultimo cielo” al Teatro Politeama: Catanzaro si stringe attorno al popolo di Gaza

Share on Facebook
Share on Twitter
Share on whatsapp
images “Fino all’ultimo cielo” al Teatro Politeama: Catanzaro si stringe attorno al popolo di Gaza
Lino Musella sul palco del Teatro Politeama
  13 settembre 2025 15:55

di IACOPO PARISI

Dare voce a chi oggi vive sotto assedio, rompere il silenzio, trasformare l’arte in un atto di coscienza. È stato questo l’obiettivo di “Fino all’ultimo cielo”, la serata di solidarietà per il popolo palestinese promossa dal Comune di Catanzaro e dal Teatro Politeama, con l’impegno di Settimio Pisano e Antonia Santacroce.

Banner

L’ingresso a offerta libera e il cachet dell’attore Lino Musella sono stati devoluti a COSPE Palestina, organizzazione che da anni opera nella Striscia per la difesa dei diritti umani e il sostegno delle comunità più fragili. A rappresentarla sul palco è stato Corrado Scropetta, che ha ricordato come ogni contributo raccolto servirà ad alleviare, per quanto possibile, le sofferenze quotidiane di chi oggi vive sotto assedio.

Banner

Banner

Ad aprire la serata è stato il sindaco Nicola Fiorita, che non ha nascosto l’urgenza morale di un gesto collettivo:

“Ci sono momenti in cui dinamiche politiche e militari non hanno più senso: nulla può giustificare il genocidio di un popolo. Nel nostro piccolo, volevamo dire che questa cosa non l’accettiamo”.

Parole che hanno segnato subito il tono della serata: non un evento culturale come tanti, ma un atto di vicinanza e responsabilità.

A tenere il filo della serata è stata la giornalista Ida Dominijanni, che ha definito Gaza una triplice catastrofe: umana, politica e giuridica. Un genocidio che avviene “in diretta” sotto i nostri occhi, e che potrebbe diventare per le nuove generazioni ciò che il Vietnam fu per quelle precedenti. Un monito che ha trovato riscontro nelle testimonianze arrivate dal palco: Gennaro Guidetti ha raccontato la devastazione della Striscia, sottolineando come anche l’informazione stessa sia ormai sotto attacco. I giornalisti locali vengono uccisi, quelli internazionali non possono entrare: ciò che arriva in televisione è soltanto una minima parte, il resto lo scopriremo – ha avvertito – solo quando la stampa indipendente potrà tornare a documentare e il mondo conoscerà finalmente l’estensione reale della distruzione.

Molto sentito è stato l’intervento dell’attore e regista palestinese Omar Suleiman, che ha spostato l’attenzione sul piano più intimo e universale: “Non è una questione politica di partiti – ha detto – ma di coscienza e di umanità”. Il suo richiamo a non restare indifferenti ha fatto da contrappunto al video-saluto del sindaco di Betlemme, inviato come segno di gemellaggio con Catanzaro, città che più volte si è espressa a difesa del diritto internazionale e dei diritti fondamentali.

A suggellare il legame fra le due città è arrivato anche il videomessaggio del sindaco di Betlemme, Maher N. Canawati, in segno di gemellaggio con Catanzaro, che già in passato ha espresso una netta posizione a difesa del diritto internazionale e dei diritti umani fondamentali.

Il momento più intenso è stato affidato a Lino Musella, attore tra i più apprezzati del teatro italiano contemporaneo. Musella ha dato voce ai versi di Mahmoud Darwish in Stato d’assedio”, non come un semplice ospite, ma come artista che ha scelto di portare in giro per l’Italia questo “format” di resistenza poetica. La sua lettura, profonda e carica di empatia, ha attraversato la platea come un grido collettivo: “Non lasciateci soli, non abbandonateci”. Un gesto che ha trasformato la poesia in un atto politico e universale.

A chiudere la serata, le sonorità reggae di RaggaMatty, giovane artista catanzarese già affermato a livello nazionale, che con la sua musica ha trasformato il dolore in energia e resistenza. RaggaMatty, che di recente ha aperto anche il concerto di Alborosie a Roma, ha portato al Politeama il ritmo di una generazione che sceglie di rispondere alle ingiustizie con la forza della creatività.

Con “Fino all’ultimo cielo”, il Politeama si è fatto casa di memoria e speranza, luogo in cui istituzioni, artisti, giornalisti e cittadini hanno scelto di non restare in silenzio. Un atto corale che, al di là delle divisioni politiche, ha ricordato che la solidarietà non è un gesto accessorio, ma un dovere umano.

Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner
Banner