Firmata l'acquisizione del Masciari. Catanzaro avrà presto il suo storico teatro (VIDEO)

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images Firmata l'acquisizione del Masciari. Catanzaro avrà presto il suo storico teatro (VIDEO)
Il sindaco Sergio Abramo illustra i lavori di ristrutturazione del teatro Masciari

Questa mattina il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo ha formalizzato l'acquisto del teatro Masciari che, così, diventa bene pubblico. Sarà presto avviato l'iter per la ristrutturazione, già finanziata

  09 aprile 2021 17:07

di ANNA TRAPASSO

Chiunque abbia frequentato il Cinema Teatro Masciari da bambino non può non emozionarsi rientrando oggi, in quello che si presenta come un teatro dismesso, polveroso e scalcinato, ma le cui tavole hanno ben cento anni di spettacolo da raccontare, e molto presto rivedranno la luce, anzi le luci: quelle dei riflettori.  

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Si tratta infatti di "una giornata storica", come più volte l'ha definita il sindaco Sergio Abramo, quella di oggi a Catanzaro, in cui il Comune ha messo un punto all'annosa e lunga trattativa con la famiglia Masciari siglando, finalmente, il contratto di compravendita con cui il teatro storico della città diventa un bene pubblico.

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Con la firma dell’atto d’acquisto avvenuta nella mattinata di oggi si assiste ad una svolta nel percorso di recupero dello storico teatro in stile liberty.

L’acquisto dell'immobile, costato complessivamente 2 milioni e 100mila euro, è stato finanziato in gran parte attraverso una devoluzione di un mutuo con Cassa depositi e prestiti (1 milione e 500mila euro) ed, in quota minoritaria (600 mila euro), con il programma Agenda Urbana. 

"Abbiamo così risparmiato circa due milioni di euro rispetto al contenzioso partito con la famiglia Masciari" -ha spiegato Abramo- “perciò non posso che ringraziare la famiglia Masciari per la disponibilità garantita in sede di trattativa. In questo modo hanno dimostrato amore vero e proprio nei confronti della città di Catanzaro”.

Ci vorranno poi altri 3 milioni e 500mila euro per la ristrutturazione -anche questi inseriti in Agenda Urbana grazie ad una devoluzione di mutui- che consentiranno all’amministrazione di procedere con i lavori di adeguamento sismico, ristrutturazione e recupero della palazzina costruita nel 1923 la cui facciata in stile liberty, e la sua suggestiva scala monumentale, sono state per decenni un simbolo del centro storico: “E torneranno ad esserlo non appena possibile”, afferma ancora Abramo.

"In qualità di sindaco sono emozionato e soddisfatto di aver inaugurato dapprima il Politeama e, oggi, poter dire che questa bellissima struttura verrà recuperata, tornando ad essere uno dei più importanti punti di riferimento culturali del capoluogo calabrese -ha dichiarato Abramo- Siamo l'unico comune in Calabria che sta andando avanti con la rendicontazione in Agenda Urbana e sono orgoglioso poichè siamo riusciti a inserire anche questa ristrutturazione, ancora un'altra nella lunga lista degli immobili recuperati nella nostra strategia di rivitalizzazione e ripopolamento del centro storico. Mi spiace che non sarò io a inaugurarlo, ho frequentato questo cinema da ragazzo ed è motivo di grande soddisfazione poterlo ridare alla città".   

Affiancato dal vicesindaco Gabriella Celestino e dai dirigenti Giovanni Laganà (Grandi opere e Agenda urbana) e Antonio De Marco, oltre che dagli altri dirigenti comunali e diversi assessori e consiglieri, il sindaco ha illustrato gli interventi previsti per il consolidamento e restauro di una struttura che manterrà intatte tutte le sue caratteristiche architettoniche.

Dopo i 60 giorni previsti dalla legge, periodo in cui il ministero della Cultura potrebbe esercitare il diritto di prelazione (perché si tratta di un bene vincolato sui piani storico, culturale e architettonico), il Teatro diventerà a tutti gli effetti di proprietà dell’amministrazione comunale e il settore Grandi Opere potrà bandire la gara per la progettazione degli interventi di restauro. 

"Daremo un anno di tempo per la progettazione e poi avvieremo la gara per la ristrutturazione. Ma l'importante è che i finanziamenti per l'intera operazione sono già in cassa -dice ancora Abramo- credo che il Governo non sia interessato all'acquisto, ma in ogni caso la proprietà diventerebbe pubblica. Strutture come queste non possono rimanere nelle mani dei privati, sono troppo onerose da gestire e adeguare alle norme antisismiche ed alle caratteristiche imposte in continuità con la Sovrintendenza, occorrono finanziamenti insostenibili per un privato".

"Servirà tempo per intraprendere tutti gli step burocratici necessari oltre che per eseguire gli interventi – ha aggiunto il sindaco - ma aver superato lo scoglio più importante dà fiducia e ottimismo perché, oltre ad avere le idee chiare e i soldi indispensabili per il recupero del Masciari, l’amministrazione ha già individuato il raggruppamento di associazioni che ha vinto il bando per la futura gestione con un progetto di teatro di inclusione sociale che sarà un punto di forza, peculiare ed encomiabile, nell’offerta culturale della parte più antica della città. È segnale di buona programmazione – ha concluso – scegliere e individuare il “contenuto” anche prima di restaurare il “contenitore”.

Le finalità a cui è destinato il Masciari, seppur spettacolistiche, sono vincolate ad essere di carattere strettamente sociale.

"Il teatro Masciari sarà un'integrazione alle attività culturali degli altri due teatri cittadini ma dal punto di vista sociale. Non sarà un doppione e avrà degli scopi diversi. Servirà per attività culturali per cui Catanzaro si sta impegnando tantissimo: non dimentichiamo che vorremmo costituire il "Polo della arti", partecipare al prossimo bando ministeriale e candidarci come città che sta svolgendo attività culturali e artistiche di notevole importanza".

Abramo infine ci tiene a ripercorrere tutto l'iter di recupero dei palazzi storici in centro città, un'operazione veramente complessa che il Comune sta attuando ormai da anni e che ha raggiunto quasi il pieno compimento: "Dopo l'Umberto I, è in programma la ristrutturazione dell'ex ospedale civile. C'è inoltre un palazzo accanto la Stella in mano a privati che non possono ristrutturare: stiamo provando ad inserirlo nei prossimi finanziamenti. Abbiamo coinvolto i privati nelle ristrutturazioni dei palazzi su Corso Mazzini, tra cui ad esempio il palazzo accanto al bar Imperiale e lo stesso bar Imperiale, velocizzando l'iter burocratico per le concessioni. Non dimentichiamo inoltre Palazzo Fazzari, e la mia piena disponibilità coinvolgendo il Demanio per il vecchio albergo moderno che potrebbe in futuro essere utilizzato dallo Stato. Sto cercando di recuperare tutto quanto è possibile nel centro storico".

E ancora: "La Guardia di Finanza non costruirà la nuova caserma a Giuliveto, ma solo una piccola caserma in aggiunta a quelle di Piazza Roma e del Rosario, così da restare ubicata nel centro storico e utilizzare quei fondi destinati interamente a Giuliveto, nella ristrutturazione invece di questi due edifici storici. E ancora la Scuola Mazzini, inserita in Agenda urbana, che stiamo cercando di capire se possibile abbattere, poichè di storico c'è poco mentre sarebbe importante munire quel quartiere di un parcheggio. Altrettanto sarà fatto con la scuola "Maddalena", che verrà adibita ad abitazione per le Forze dell'ordine. Ci manca rendere antisismico Palazzo Rossi, ma stiamo avviando anche quest'opera con un finanziamento da parte di Cassa Deposito e Prestiti: è lì che dobbiamo portare la sede del Comune, poichè stiamo dismettendo tutti i fitti che avevamo su Corso Mazzini. Altro palazzo bellissimo che abbiamo ristrutturato è quello dell'Accademia di Belle Arti, per il quale non era facile trovare finanziamenti. Ci tengo a precisare che l'Amministrazione sta facendo tutto senza toccare le tasche dei cittadini e senza toccare il bilancio comunale". 

Unica nota di dispiacere per il Sindaco, l'assenza del comitato "Salviamo il Teatro Masciari":  "Mi sarei aspettato che fossero presenti -ha detto Abramo- quando c'è da gridare per chiedere qualcosa è bene, quando poi ci sono i risultati si sparisce. Non so allora se fosse un interesse di tipo politico o sentimentale. Fosse stato di tipo sentimentale avrei preferito che oggi fossero presenti. Non mi aspettavo dei ringraziamenti poiché il recupero del teatro è un mio dovere, mi sarei aspettato un riscontro".  

Il teatro Masciari potrebbe aprire al pubblico nell'anno del suo centenario, il 2023, o comunque subito dopo. Sarà la prima volta in cui la "Generazione Z" catanzarese potrà accedere a quel teatro che non ha mai visto, e che ha tanta storia da raccontare.

Socchiudendo gli occhi, a chi come me lo ha già vissuto, in platea, sul palco e in barcaccia, basta davvero poco per poter sentire l'odore dei popcorn caldi, l'ansia e l'adrenalina da saggio di danza, il profumo dei fiori fuori dai camerini, i primi baci al cinema sui palchetti, il chiasso delle comitive scolastiche durante le matinée in lingua inglese e francese, le rassegne musicali, le kermesse, le risate coi comici locali, le stravaganze delle stagioni di prosa contemporanea, la poesia, il cigolio delle poltroncine senape, certi volti in biglietteria impressi nella memoria collettiva per sempre. 

Ancora un po' di pazienza perché tutto questo, o se non proprio tutto, certamente qualcosa di quel che è stato, sta tornando... 

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