Focus sulla “Sanità partecipata in Calabria” all'Umg, Cuda: “Partecipazione ha un ruolo critico”

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  23 settembre 2025 15:32

di MARCO VALLONE

Si è tenuto questa mattina, presso l'aula D2 dell'Università Magna Graecia di Catanzaro, un incontro sul tema “La Sanità partecipata in Calabria – Focus sui pazienti con diabete” organizzato dall'Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari (Altems) dell'Università Cattolica del Sacro Cuore. L'obiettivo di questi appuntamenti, organizzati regionalmente da Altems attraverso il Laboratorio di Patient Advocacy (PaI), intende essere quello di rendere più forte il dialogo delle associazioni di cittadini e pazienti impegnati in sanità con le amministrazioni regionali: la reciproca capacità di ascolto e di proposta può essere infatti fondamentale per dar luogo, appunto, ad una vera “Sanità partecipata”.

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“Una sanità a 360 gradi - ha affermato Giovanni Cuda, rettore dell'Università Magna Graecia - deve essere non soltanto in grado di avere una offerta di qualità e di eccellenza, e quindi non dobbiamo soltanto essere capaci di erogare una sanità delle prestazioni di altissima qualità. Perché questo non basta: non dimentichiamoci che il paziente è un essere umano, è una persona che ha delle problematiche che spesso, anzi quasi sempre, non hanno esclusivamente a che fare con la patologia da cui è affetto e per la quale viene in un ambulatorio oppure in un ospedale. E' un paziente che ha bisogno di essere monitorato e controllato a 360 gradi”.

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Proprio su questi presupposti, dunque, la partecipazione dei cittadini potrebbe essere un fattore di grande importanza, in quanto “la partecipazione delle associazioni riveste un ruolo critico – ha evidenziato con determinazione il rettore Cuda -. Io sono assolutamente convinto che la qualità della nostra prestazione potrà essere significativamente accresciuta stringendo un rapporto sempre più intenso con queste associazioni e l'iniziativa di oggi, il convegno di oggi, ha proprio questo scopo”. Spazio, nella seconda parte di giornata, anche a una riflessione più approfondita sul diabete con confronti tra associazioni di pazienti con diabete, amministrazione regionale e diabetologi: “Come abbiamo visto – ha rilevato Giovanni Cuda - è una malattia che ha una prevalenza molto alta e purtroppo molto preoccupante anche nella nostra regione Calabria. Quindi si cercherà di fare il punto e di dare delle dimostrazioni sul campo di come questa simbiosi tra il mondo della sanità, il mondo della ricerca e il mondo delle associazioni rappresenti un volano di qualità per l'offerta sanitaria”.

Il rettore Cuda ha dedicato anche una riflessione alla realizzazione di un secondo pronto soccorso a Catanzaro, ormai paventata da molti mesi ma non ancora realizzatasi: “ Il nostro policlinico (nel quartiere Germaneto ndr) è pronto, ma non da ora, da anni, perlomeno da quando io mi sono insediato – ha sottolineato il rettore -, a ricevere dei pazienti. Su questo vorrei ribadire quello che ho detto un paio di giorni fa. Cioè, noi comunque continuiamo a ricevere dei pazienti che provengono dal pronto soccorso: sono pazienti che vengono stabilizzati in pronto soccorso e vengono trasferiti nei nostri reparti. Quindi quelli che sostengono che al Mater Domini, quindi presso il presidio Mater Domini dell'azienda ospedaliera universitaria Dulbecco, non si faccia filtro sul pronto soccorso dicono qualcosa che non è vero. Naturalmente non possiamo ricevere il paziente in acuto perché non abbiamo appunto questa autorizzazione, ma io sono convinto – si è detto fiducioso Giovanni Cuda - che presto noi riusciremo ad assolvere anche questa importante funzione”.

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