"Come tutti i Prefetti della penisola, anche quello di Catanzaro ha ricevuto la direttiva del Ministero degli Interni. Ogni tragedia è un'esperienza umana. Volere oscurare un ricordo tragico per favorirne un altro è come cercare di spegnere una fiamma per accenderne un'altra. L'Anpi ancora una volta si dimostra ignobile nei confronti della storia e la sensibilità degli Italiani, contestando le prefetture che stanno sollecitando scuole e sindaci per promuovere iniziative per commemorare il massacro delle Foibe, una macchia indelibe di un orrore grottesco ed efferato che ha colpito il nostro popolo, con il pretesto, insensato, di voler dare più rilievo al giorno della memoria, ovvero il 27 Gennaio, appellandosi addirittura al fatto che le scuole debbano essere neutre senza influenze esterne".
Scrive così in una nota il Responsabile Provinciale di Lotta Studentesca, Claudio Maria Ciacci.
"Il ragionamento è insensato in quanto gli studenti sono già preparati, e così da decenni, in largo anticipo al giorno della memoria e l'Anpi stessa non può parlare di neutralità. L'Anpi è di fatto notoriamente schierata, e nonostante ciò ha libero accesso in quelle che chiamano "scuole libere" e che quindi cominciassero loro per primi, quando parlano dei sette fratelli Cervi di parlare dei Govoni anche. Se chiedete oggi agli studenti chi erano i fratelli Govoni, civili sterminati e uccisi dai partigiani della Brigata Garibaldi come emerse nelle successive indagini degli organi giudiziari, forse uno su mille saprà darvi la risposta, il contrario se invece chiedete chi erano i fratelli Cervi. Questo per ribadire che ancora oggi ci sono morti di serie A e morti di serie B.
Quest'anno Lotta Studentesca, presente in ogni istituto con i suoi militanti, starà attenta che quella legge in vigore ormai da due decenni, e mai applicata dagli istituti dove c'è il governo della CGIL e dell'ANPI, in questa tornata vigilerà e denuncerà pubblicamente quei presidi che non ottempereranno alle norme di legge, con le conseguenze che ne deriveranno. Ricordiamo la storia italiana e gli orrori di Tito!".
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