di GIANPIERO TAVERNITI
Quando delle atrocità , alimentate da politiche ideologiche nocive, calpestano la vita e la dignità dell’uomo, vengono differenziate da altre , in base al colore o alla loro genetica ideologica, si sbaglia, non bisogna differenziarle una dall’altra , bensì occorrerebbe condannarle, respingerle e ricordarne le nefandezze e le violenze contro il genere umano , affinchè il ricordo possa educare le nuove generazioni a non errare nuovamente.
Come il 27 gennaio , nel giorno della Memoria , della Shoah, dove i totalitarismi nazi-fascisti , produssero atroci stermini, affossando la dignità del popolo ebraico e non solo, alla stessa maniera bisogna respingere, isolare , condannare e ricordare le vittime portate dalla dittatura comunista russa nei gulag e quello sul territorio italiano , dei comunisti titiani , nelle vergognose e vili famigerate foibe. Già le foibe, canalizzazioni nella profondità del sottosuolo, teatro di dove a recitarne la parte dell’attrice “protagonista”, è stata solo la tragica morte di tanti fratelli italiani che si opponevano e resistevano alla dittatura slava confinante. Tante dignità umane calpestate, tante vittime frutto della scellerata ideologia comunista titiana, che nella sua atrocità, ignoranza e indegno effetto, va messa sullo stesso livello di quelle naziste, fasciste e comuniste russe che sono solo accumunate da uno stesso fattore, quello di sterminare i diversi, tutti coloro che erano contro e avevano un pensiero libero e non erano allineati al pensiero unico o non appoggiavano colui che aveva pieni poteri.
Visto che di dignità umana , di vite ne sono state sacrificate tantissime, occorre percorrere una strada civile di ritorno nel poter cercare di riconquistare tutto quello che si è perso, andrebbe riconquistata con l’unico ricordo condiviso e con la palese distanza da quei crimini sull’uomo generati da tarate ideologie e sete di potere.
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