Fondazione Augurusa celebra il Giubileo degli Imprenditori in Vaticano con Mons. Francesco Savino

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  07 maggio 2025 11:32

Si è concluso da poche ore il Giubileo dei Lavoratori e degli Imprenditori dedicato a celebrare il valore e il significato del fare impresa secondo i principi della dottrina sociale della Chiesa. A presiedere la Messa per l’occasione nella Basilica di San Pietro è stato S.E.R. Mons. Francesco Savino, vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana e vescovo della Diocesi di Cassano allo Jonio, il quale si è rivolto agli oltre 500 soci dell’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti (UCID) e ai loro collaboratori provenienti da tutta Italia che sabato 3 maggio hanno attraversato la Porta Santa. Presente tra loro anche la delegazione calabrese guidata da Francesco Augurusa, presidente dell’UCID Calabria e presidente della Fondazione Antonio Emanuele Augurusa.

Con alle spalle la Cupola di San Pietro, Mons. Savino si racconta in un’intervista esclusiva ai microfoni della Fondazione Augurusa. Alla domanda sul significato del Giubileo dei Lavoratori e degli Imprenditori e sul senso dell’essere partecipi e protagonisti in una giornata che vede il mondo dell’impresa riunito nel cuore di Roma, monsignor Savino esorta le imprese ad essere una famiglia e ad agire secondo criteri che non siano solo quelli del profitto, ma dei beni comuni, della destinazione universale dei beni e della sussidiarietà, mettendo al centro i diritti dei lavoratori. In particolare, il diritto alla sicurezza e ad un salario dignitoso. «Il rapporto tra fede e impresa si gioca sulla legalità come mezzo per raggiungere la giustizia - afferma il vescovo - Se mettiamo insieme i principi saldi della democrazia e i principi fondamentali della dottrina sociale della Chiesa,  sono convinto che gli imprenditori cattolici sapranno attivare processi generativi di quella economia non meramente finanziaria ma reale, che genera posti seri di lavoro».

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Sull’eredità di Papa Francesco e sul futuro dell’imminente Conclave, Mons. Savino si esprime fermamente «Non attardiamoci sul “toto-Papa”, che mi sembra uno sport assolutamente sterile. Cerchiamo come credenti soprattutto di pregare per i nostri fratelli Cardinali, perché attraverso il discernimento comunitario, attraverso il loro confronto e attraverso l’ascolto dello Spirito Santo dalla Parola di Dio possano quanto prima generare un Papa, a cui io dico subito -a prescindere- obbedienza vera e autentica».

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Non sono mancate riflessioni sulla Calabria: «Dobbiamo andare oltre ogni autoreferenzialità e ogni individualismo, dobbiamo affermare il principio della cooperazione e insieme in Calabria possiamo davvero generare un’economia più giusta, un’economia più solidale, un’economia corrispondente a quelli che sono i diritti e i doveri dei cittadini e delle cittadine calabresi». Ha poi espresso plauso e apprezzamento per gli imprenditori calabresi e in particolare per il Presidente degli imprenditori cristiani calabresi Francesco Augurusa «Sono molto legato all’imprenditore Augurusa - dichiara calorosamente - Sono convinto che Augurusa sia una bella testimonianza di come si può mettere insieme un’impresa sociale, un’impresa seria e generativa di lavoro e di economia, con quella Fede che deve evidentemente animare l’impresa e più in generale le realtà temporali».

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