di MARCO VALLONE
Si è svolto questa mattina, nei giardini interni della Fondazione Betania in via Molise a Catanzaro, un sit-in di protesta dei sindacati Fisascat Cisl Calabria, Cisl Fp, Uiltucs, UilFpl e Fp Cgil Calabria che hanno aderito allo sciopero nazionale dei lavoratori Uneba ( “Unione Nazionale Istituzioni e Iniziative di Assistenza Sociale”). Sono interessate dalla vicenda 135000 persone impiegate nelle strutture che applicano il Contratto Nazionale Uneba: il contratto è scaduto 4 anni fa.
Trascorsi 17 mesi per le trattative, e 27 mesi dalla presentazione della piattaforma, i sindacati ritenevano ormai opportuno un rinnovo sulla stessa falsariga degli altri contratti siglati nel settore socio sanitario ed assistenziale.
Il Segretario Generale Fisascat Cisl Calabria Fortunato Lo Papa ha evidenziato come i sindacati questa mattina abbiano voluto “manifestare per il mancato rinnovo del contratto Uneba, un contratto importantissimo che occupa centinaia di migliaia di lavoratori in tutta Italia. La Calabria non è seconda a nessuno. Siamo in quasi tutte le città italiane poiché abbiamo ricevuto delle proposte vergognose da parte delle associazioni datoriali. E' un contratto che va rinnovato, scaduto da oltre 4 anni. La trattativa è in stallo: parliamo di lavoratori che fanno un servizio pubblico essenziale, rivolto ad anziani autosufficienti e non e a bambini. Sostanzialmente il contratto deve essere rinnovato in maniera immediata per ridare dignità a questi lavoratori e a tutto questo comparto, migliorando anche la qualità del lavoro. Il contratto deve essere rinnovato non solo per quanto riguarda gli aspetti retributivi, ma anche per avere una nuova normativa che sia al passo con i tempi rispetto a un settore fondamentale, che è quello del terzo settore nell'ambito socio-sanitario”. Nel caso in cui i sindacati non ricevessero le risposte attese da parte delle associazioni datoriali, Lo Papa ha sottolineato come, “molto probabilmente, il livello della protesta si alzerà”.
Alessandra Baldari, Segretaria Generale della Funzione Pubblica Cgil Calabria, ha da parte sua rilevato come quella del mancato rinnovo del contratto Uneba sia “veramente una situazione vergognosa, che si protrae da 5 anni. Noi abbiamo presentato la nostra piattaforma nel gennaio del 2022: si è aperto il tavolo a marzo 2023, e a giugno 2024 questo tavolo si è interrotto per le proposte indecenti dell'azienda. Ci veniva proposto un importo di 50 euro lordi, che sarebbero 35 euro netti, per un livello 4S: ovviamente inaccettabile con un'inflazione a due cifre. Noi, assolutamente, vogliamo un rinnovo del contratto che sia dignitoso e che rispetti i livelli degli altri rinnovi contrattuali del settore. Non è possibile accettare una proposta di questo genere, anche se adesso Uneba, grazie alla mobilitazione, sta tornando sui suoi passi: la cosa che ci interessa è non solo avere una cifra dignitosa per il rinnovo contrattuale, ma anche accelerare i tempi perché si prevede un rinnovo addirittura a giugno 2025. E, inoltre, è importante per quanto ci riguarda anche intervenire sulla condizione dei lavoratori, e quindi anche sui diritti, perché questo è un contratto veramente con molte limitazioni. Guardate – ha proseguito Alessandra Baldari -, quando parlo di '4S', parlo di stipendi intorno ai 1000 euro. Quindi sono veramente situazioni vergognose per lavoratori che, invece, si impegnano a curare veramente la parte più fragile della popolazione e dei cittadini. E noi vogliamo che siano in condizioni degne per offrire dei servizi di qualità alle persone”.
Luciana Giordano, Segretario Generale della Funzione Pubblica Cisl Calabria, ha ancora affermato come “oggi i lavoratori del comparto terzo settore che applicano il contratto Uneba, lavoratori che dedicano la propria attività lavorativa a soggetti fragili (soggetti anziani che hanno bisogno di un'assistenza qualificata e di una grande professionalità), sono costretti a scioperare per il mancato rinnovo del loro contratto nazionale di lavoro. Un contratto che latita da 4 anni ormai. La proposta di rinnovo di Uneba è semplicemente irricevibile perché non riesce a recuperare il potere d'acquisto dei salari, ormai eroso da un'inflazione a due cifre. Ma soprattutto la proposta di Uneba è irricevibile perché non riconosce gli stessi diritti e le stesse tutele che sono invece riconosciuti a tutti gli altri lavoratori del settore. Quindi Cgil, Cisl e Uil del Pubblico Impiego e delle categorie del commercio incrociano le braccia in questa giornata per dire no, e restituire al mittente una proposta di rinnovo contrattuale irricevibile. Per dire no alla mancanza del riconoscimento di un giusto incremento alle retribuzioni. E per dire no al mancato riconoscimento di diritti e tutele che invece devono essere assolutamente garantiti a questi lavoratori, che svolgono un'attività importantissima per la collettività e per la società calabrese”.
Infine anche Walter Bloise, Segretario Generale UilFpl Calabria, ha bollato la proposta di rinnovo contrattuale Uneba arrivata dalle associazioni datoriali come “assolutamente irricevibile. Sono più di 4 anni che aspettiamo il rinnovo del contratto: sono stati proposti meno di 50 euro lordi, e questa cosa è completamente fuori contesto. Noi siamo a fianco dei lavoratori, unitariamente. La UilFpl non molla, continuerà con le richieste, perché i lavoratori che in questo contesto lavorano per le strutture socio-sanitarie, socio-assistenziali, hanno bisogno di diritti ben diversi da quelli proposti”.
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