di EDOARDO CORASANITI
Due anni di mattanza mediatica finita sui giornali nazionali, accuse che si sono rivelate infondate. Un'altra storia di uomini e donne finiti sotto le tenaglie della giustizia e che dopo lungo tempo ne escono indenni: sono stati assolti "perché il fatto non sussiste" Giuseppina Ranieri, 54 anni, e Angelo Gullà, 54 anni, del Centro disabili Prisma Onlus, un’associazione di San Sostene (Catanzaro) che si occupa di favorire l’inserimento sociale e supportare i familiari dei ragazzi diversamente abili, accusati di truffa e malversazione ai danno dello Stato.
Difesi dagli avvocati Vincenzo Ioppoli e Angela La Gamma, la coppia era accusata di aver conseguito illecitamente erogazioni pubbliche e acquisto di cosmetici, elettrodomestici, giocattoli per l’infanzia “in evidente contrasto con il reale utilizzo” a cui sono destinate le somme dalla Regione Calabria. La pubblico ministero che ha condotto l'indagine e ottenuto il sequestro di beni e immobili, Anna Chiara Reale, aveva chiesto 2 anni e 4 mesi di reclusione per l'accusa di truffa e l'assoluzione per malversazione di fondi pubblici.
Il procedimento penale trae origine dalle denunce sporte da alcuni familiari dei ragazzi disabili ospiti nella struttura. In particolare, i legali rappresentanti avrebbero rappresentato agli iscritti ed operatori di non aver percepito i fondi pubblici, imponendo ai parenti degli ospiti la vendita di alcuni biglietti di una lotteria per recuperare soldi. Per la Procura sarebbero anche le fatture ad incastrare gli indagati, nelle quali si leggono “prodotti acquistati per il soddisfacimento di esigenze personali, nonostante siano state fatturate nei confronti dell’associazione”. E quindi l’elenco dei prodotti ritenuti sospetti: giocattoli destinati ai figli dei coniugi, detersivi per lavatrici, lavastoviglie, yogurt Fruttolo, biscotti Nipiol, pastina, pannolini, omogenizzanti difficilmente compatibili con l’età degli ospiti della struttura. Ancora: struccanti, fondotinta, matita per gli occhi, assorbenti, shampoo, rasoi, deodorante, divani e cucine. In attesa delle motivazioni, quello che emerge dalla sentenza è i prodotti acquistati non per scopi personali.
Già il Tribunale del Riesame aveva annullato la misura cautelare rispetto alla malversazione e disposto il dissequestro il 120mila euro.
Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019.
Direttore responsabile: Enzo Cosentino. Direttore editoriale: Stefania Papaleo.
Redazione centrale: Via Cardatori, 9 88100 Catanzaro (CZ).
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Aruba S.p.a.
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 0961 873736