Fondi per la sanità catanzarese, Capellupo: "Occhiuto non chiarisce"

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Vincenzo Capellupo
  12 maggio 2024 14:15

"Sulla vicenda dei fondi residui per la sanità calabrese, a valere sull’ex articolo 20 della legge 67/88, registriamo un inspiegabile e generalizzato silenzio, sia della politica e sia della sanità del Capoluogo. Eppure, le contraddizioni e i conseguenti motivi di preoccupazione permangono".

Lo scrive il consigliere comunale, Vincenzo Capellupo

"È il caso infatti di ribadire che il presidente della Regione, Occhiuto, nella sua qualità di commissario ad acta per la sanità, ha stabilito che tutte le risorse residue disponibili per la Calabria siano investite per le varianti progettuali e la realizzazione degli ospedali di Vibo Valentia e della Piana di Gioia Tauro. Per l'ospedale di Catanzaro niente. Tuttavia, a inizio febbraio scorso, il presidente del Consiglio Regionale, aveva positivamente annunciato che la programmazione dei fondi ex art. 20 della legge n. 67/88 prevedeva 170 milioni per il nuovo Ospedale di Catanzaro, 40 milioni per la riqualificazione del presidio Pugliese e 25 milioni per l’adeguamento del Policlinico. Insomma, resta in campo e di stringente attualità la necessità che Occhiuto faccia chiarezza e dica, senza margine di equivoco, se le strutture ospedaliere del Capoluogo possono contare o no sui fondi ex art. 20. Giusto pensare  alla realizzazione degli ospedali di Vibo e della Piana – ci mancherebbe altro – ma l’augurio è che nel tenere nella giusta considerazione le varianti progettuali per quelle opere, qualcuno si sia curato al contempo di salvaguardare i finanziamenti per la sanità pubblica nel Capoluogo di Regione.
Chiarire la questione è dunque fondamentale ed è per questo che, a fronte del perdurante silenzio del presidente Occhiuto, stupisce e non poco che nessuno nel Capoluogo avverta la necessità di battere un colpo. Un eventuale dirottamento dei finanziamenti, a cui ci rifiutiamo di credere, significherebbe rinviare a data da destinarsi ogni programma di potenziamento del sistema ospedaliero e sanitario pubblico del Capoluogo di Regione con grave danno per l'intera Calabria e la sua popolazione".

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