Francescantonio Pollice (responsabile AGIS): "L’arte dal vivo in Calabria rischierà di morire, non per il covid"

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Francescantonio Pollice

Il maestro, dopo la nomina da parte dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo, ha spiegato quali saranno i suoi prossimi step e come pian piano ripartiranno anche gli spettacoli di AMA Calabria

  08 giugno 2020 15:05

di CLAUDIA FISCILETTI

Il M° Francescantonio Pollice non ha mai perso di vista l’importanza dell’arte, in ogni sua sfaccettatura, neanche durante il difficile periodo di lockdown dovuto all’emergenza coronavirus. Il suo coinvolgimento attivo nel destino dello spettacolo dal vivo, il suo amore per la musica, hanno fatto si che, nelle settimane scorse, l’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo (AGIS) lo nominasse responsabile nella Regione Calabria. Non solo direttore artistico di AMA Calabria, la cui stagione teatrale stava riscuotendo grande successo tanto a Catanzaro quanto a Lamezia Terme prima dell’arresto causato dal covid19, ma adesso questo ulteriore ruolo si aggiunge nella vita del M° Pollice, che ha accettato la nomina con grande entusiasmo, esprimendo la sua voglia di mobilitarsi per mettere a conoscenza il presidente Santelli delle tematiche riguardanti il settore. Il M° Pollice, nell’intervista rilasciata a La Nuova Calabria, ha spiegato quali saranno i suoi prossimi step dopo questa nuova nomina e come pian piano ripartiranno anche gli spettacoli di AMA Calabria.

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 M° Pollice, è di pochi giorni fa la sua nomina a responsabile, nella Regione Calabria, dell’Associazione Generale Italiana dello Spettacolo e ha dichiarato di voler chiedere un incontro al Presidente Jole Santelli per avviare un tavolo di confronto sulle attuali tematiche del settore. Cosa si aspetta da questo eventuale incontro?

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"E’ doveroso come rappresentate AGIS in Calabria interfacciarmi con il Presidente della Regione e tramite i Suoi più stretti collaboratori ho richiesto un incontro nel corso del quale oltre ad informarLa sul valore dimensionale e artistico dei principali attori dello spettacolo dal vivo calabrese, che in parte già conosce, proporrò di creare un tavolo di confronto sulle principali tematiche del settore così da costruire, nel rispetto dei ruoli e delle reciproche competenze, occasioni e condizioni capaci di realizzare un deciso cambio di passo nella visione strategica che la cultura e lo spettacolo meritano di avere anche in Calabria".

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Durante l’emergenza covid non è stato con le mani in mano. Spesso è stato molto vocale riguardo le problematiche che hanno avuto, e che continuano ad avere, gli Enti della cultura calabrese. Trova che con le nuove disposizioni del Governo le cose potranno migliorare?

"Durante il lockdown ho tenuto vivi i contatti con gli abbonati e quanti frequentano, in tutta la Calabria, le nostre attività artistiche, condividendo con loro prodotti digitali appositamente predisposti di grande qualità come è tradizione di AMA Calabria. Ho cercato anche di mantenere viva, per quanto possibile, l’attenzione sulle tematiche dell’organizzazione culturale in Calabria anche attraverso un pubblico appello al Presidente della Regione perché includesse l’emergenza culturale fra quelle che sta affrontando pubblicato il 30 marzo scorso sui socials e ripreso da giornali e televisioni. Il Governo nazionale nella persona del Ministro Dario Franceschini ha messo in campo tutta una serie di risorse aggiuntive rispetto a quelle ordinarie a favore del settore rintracciabili in numerosi articoli dei decreti “Cura Italia e Rilancio” che segnano il concreto interesse e attenzione verso il mondo dello spettacolo dal vivo. In Calabria tutto il settore attende le decisioni di competenza della Regione".

Pensa che l’arte dal vivo in Calabria avrà più difficoltà a ripartire rispetto alle altre Regioni d’Italia?

"La Calabria è stata marginalmente toccata dall’epidemia e, conseguentemente, la ripresa di tutte le attività incluse quelle dello spettacolo da vivo dovrebbe essere in qualche modo più semplice rispetto ad altre regioni dove il covid19 ha fatto sentire forte la sua presenza. Aggiungo che le indicazioni nel DPCM “Rilancio” relative al numero massimo di presenze consentite per le manifestazioni di 200 persone al chiuso e 1000 all’aperto sono compatibili, in termini dimensionali, con la gran parte della attività poste in essere in Calabria. Il problema vero è che nella nostra regione non sono stati ancora emanati i bandi per il 2020 e, pertanto, se il governo regionale non provvede con urgenza l’arte dal vivo in Calabria rischierà di morire ma non per il coronavirus".

La stagione teatrale di AMA Calabria ha riscosso molto successo, tuttavia si è dovuta arrestare a causa dell’emergenza covid19. Come si sta riorganizzando, in prospettiva di una futura riapertura dei teatri?

"Nella prima settimana di marzo, conformemente alle indicazioni governative, abbiamo sospeso le rappresentazioni delle due stagioni teatrali di Catanzaro e Lamezia Terme e i concerti di tutte le stagioni musicali che organizziamo in Regione. AMA Calabria, attraverso i vaucher, farà recuperare agli abbonati e quanti hanno acquistato biglietti delle nostre manifestazioni tutti gli spettacoli cercando, compatibilmente alle disponibilità dei singoli artisti e delle compagnie, di recuperare quelli perduti. Qualora dovessero esserci indisponibilità da parte degli interpreti riprogrammeremo nuovi spettacoli di pari livello. Per una definizione del prossimo calendario ci riserviamo di conoscere le disposizioni nazionali e regionali in ordine alle prescrizioni per la realizzazione degli spettacoli".

Sempre in seguito al covid, sono stati molti i teatri italiani che hanno messo in scena sui loro social spettacoli di grande spessore. Pensa che la “messa in scena virtuale” possa essere una nuova frontiera per fare teatro e/o musica?

"I prodotti digitali e le attività in streaming che hanno caratterizzato la difficile fase del lockdown hanno consentito, durante la pandemia, di mantenere un rapporto tra interpreti e pubblico; nello stesso tempo va affermato con forza che lo streaming non potrà mai sostituire la ricchezza e l’unicità rappresentate dallo spettacolo dal vivo e l’empatia che si realizzata fra artista e pubblico".

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