"In seguito alla nomina a coordinatore regionale con poteri commissariali della Democrazia Cristiana, l'avvocato Antonello Talerico prosegue la riorganizzazione del partito erede della Balena Bianca in Calabria. Dopo svariati tentativi e controversie legali sull'utilizzo del glorioso scudo crociato, ora pare essersi seriamente creata l'opportunità di rivedere attivo politicamente il più grande partito della Prima Repubblica: nella direzione di un nuovo radicamento sul territorio va, infatti, la nomina a coordinatore cittadino della Democrazia Cristiana a Soveria Simeri del Dott. Francesco Grande".
E' quanto si legge in una nota stampa del Coordinamento comunale DC Soveria Simeri.
"Già fra i promotori locali del movimento giovanile democristiano che fu, - prosegue la nota del coordinamento - il dietista soveritano sarà portatore degli obiettivi impressi dal segretario politico nazionale Renato Grassi, fra i quali il rafforzamento della presenza DC nelle attività comunitarie ed istituzionali".
"Accolgo con gratitudine e senso di responsabilità la decisione del coordinatore Talerico di far ricadere sulla mia persona la nomina a coordinatore cittadino della Democrazia Cristiana", afferma Grande, "convinto che nella mia comunità, che ha già regalato autorevoli esponenti e decisi consensi alla causa democristiana, ancora forti siano i valori della dottrina sociale cristiana".
Grande conferma la bontà di un percorso che riparte dalla società civile e dai suoi protagonisti: "Quando sono stato contattato e mi è stato illustrato il progetto politico non ho avuto alcun dubbio sulla strada da percorrere per coinvolgere le forze migliori di questa terra, in un progetto che riparta dai giovani, ai quali regalare un preciso sguardo sulla buona politica che fu e fornire competenze amministrative, anche recuperando ciò che di buono erano le Scuole di Formazione Politica, preciso obiettivo della segreteria politica DC. Solo da questa congiunzione può illuminarsi nuovamente una scena politica mortificata dallo scontro tra istanze personalistiche e populismo senza contenuti, a tutti i livelli".
Il coordinatore conclude rivendicando orgogliosamente che "per chi come me ha contribuito alla formazione del movimento giovanile della Democrazia Cristiana, l'essere coinvolto in un'azione di recupero dei valori dello scudo crociato, troppo frettolosamente archiviati e di cui ora si avverte forte la mancanza, è un preciso dovere che punta alla riabilitazione di un partito a cui hanno negato la legittimità politica ma al quale non sono riusciti mai a sottrarre il suo popolo".
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