Francesco Pitaro, accompagnato da Pippo Callipo, entra in scena: "Leggi speciali per Catanzaro e l'area centrale" (VIDEO)

di MASSIMO PINNA

Restare in scena, fare da tramite tra i territori, i cittadini e le istituzioni regionali. A Catanzaro, con Pippo Callipo, iniziativa del neo consigliere regionale della Calabria centro, Francesco Pitaro. La seconda forza politica dell’opposizione si presenta a Catanzaro per la prima volta dopo la proclamazione degli eletti.

E lo fa con le idee chiare. Come Callipo, infatti, ribadisce il plauso per le nomine De Caprio e della Savaglio, nuovi assessori della giunta della presidente Jole Santelli, cosi Francesco Pitaro presenta subito un punto, un obiettivo dirimente. Politico sì, ma allo stesso tempo dirimente per la battaglia in Consiglio regionale, un fatto concreto. Ovvero: “La proposta di una legge, di specifici provvedimenti per Catanzaro e l’area centrale della Calabria”. Un’area dal rilancio della quale, con i suoi immensi giacimenti tra turismo, cultura, storia e trasporti, passa gran parte delle possibilità di crescita dell’intera Regione. Buona la partecipazione all’Arca Enel, l’ex Stac di piazza Matteotti. Tanta gente, ma anche tanti esponenti della lista Io Resto In Calabria del collegio Centro per  l'incontro moderato da Rosita Mercatante. Come Mario Deonofrio, Danilo Ferrara, assieme a tanti amministratori del territorio.

“Puntiamo – ha detto tra l’altro Pippo Callipo – ad una cabina di regia, con tutti e tra tutti i candidati e i territori di Io Resto in Calabria”. Si punta a far decollare, dopo il risultato elettorale della lista di Callipo con ben 4 consiglieri regionali eletti, con il Pd con solo uno più, in qualcosa di diverso da un semplice cartello elettorale. L’ambizione è quella ribadisce Pitaro "di essere protagonisti di una nuova stagione di libertà, di ascolto, di crescita e di partecipazione per tutti i calabresi”. 

Una forza politica civica, di centrosinistra, che faccia opposizione, ma soprattutto punti a fare politica dalla parte dei cittadini. Così da poterli “far restare in Calabria”; in maniera degna, nuova, e forse, o finalmente, a testa alta.

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