Francesco Pitaro (Pd): “Per il Sud non soluzioni a strappi, ma politiche di sistema”
Francesco Pitaro
13 settembre 2022 11:33
“Le criticità dei comuni calabresi, del deficit infrastrutturale e della fuga dei giovani non possono essere affrontare a strappi. Così, è inevitabile l’utilizzo discrezionale delle risorse e il fallimento degli obiettivi. Ma richiedono politiche di sistema, per ricostruire l’economia nazionale e ridare al Sud dignità culturale, economica, geografica e storica. Ed evitare che il Nord guardi all’Europa mentre il Sud sia sempre più distante da tutto e tutti, diventando, come scrive la Svimez, un grande buco nero sempre più spopolato e arido. In questa direzione va il ‘Piano per il Sud e le Isole’ presentato dal segretario del Pd Letta a Taranto. Sette linee di azione per il Mezzogiorno su cui intervenire con i fondi del Pnrr e con le politiche ordinarie: pubblica amministrazione; sanità, scuola e servizi di cittadinanza; transizione ecologica e gestione delle acque; lavoro e imprese; Zes; Sicurezza e legalità e Insularita. O si fa questo o perde l’Italia!". E' quanto scrive in una nota l'avvocato Francesco Pitaro (candidato al senato per il pd nel collegio Catanzaro-Vibo-Reggio).
"La nuova rappresentanza parlamentare della Calabria - prosegue - dovrà sostenere questa impostazione. Esigendo un intervento dello Stato che, considerata la gravità della situazione calabrese, metta tra le sue priorità la rigenerazione delle città e dei borghi calabresi. Bisognerà vigilare affinché la clausola del 40% degli investimenti del Pnrr da dedicare al Sud non subisca, da parte della Lega in particolare, sottrazioni in corso d’opera. L’obiettivo è ambizioso. Non solo dare risposte alle problematiche di scuola, sanità, mobilità e sicurezza, ma liberare e mettere a valore il potenziale del Sud".
"Se il Mezzogiorno è considerato la più grande regione in ritardo di sviluppo d’Europa, in cui gli investimenti pubblici per servizi ai cittadini (la spesa nel comparto sanità è stata in media, negli ultimi anni, di 25 euro per abitante nelle regioni del Sud continentale contro i 75 euro delle regioni del Nord-Est) sono stati scandalosamente tagliati, la prima cosa da farsi è programmare investimenti aggiuntivi nelle aree deboli per garantire i diritti fondamentali. Se invece - conclude Pitaro - si continua a tergiversare, lasciando che al Sud, nonostante la forte pressione fiscale, peggiorino qualità delle vita, istruzione, sanità e welfare, mentre è in corso, a causa della devastante crisi energetica, una mattanza ai danni di famiglie e imprese che, in Calabria soprattutto, rischia di trasformarsi in una vera macelleria economica e sociale, non perde solo una parte ma l’Italia intera”.