di FRANCO CIMINO
Care ragazze e cari ragazzi, è il vostro prof che vi parla, in questo primo giorno di scuola, pur se assente, obbligato, da tre anni perché le carte degli uffici dicono che sia vecchio. Poche cose vi rammento di quelle che vi ho sempre detto, non solo ad inizio d’anno scolastico. Siate sempre presenti in aula, non assentatevi mai per vostra svogliatezza. Quei quattro muri e i corridoi che li precedono, sono castelli di cristallo, chiese laiche dalle colonne d’oro, prati fioriti e variopinti.
Sono il mare e i campi di grano più belli. Le vette alte di montagna da cui guardare il mondo, prima di scendere a difenderne la bellezza. Divorate, d’attenzione e curiosità, i docenti, mangiatevi il sapere e siate ribelli. Le rivoluzioni buone, nascono dalla ribellione. E, questa, dalla progressiva presa di coscienza. Politica, soprattutto. Anche questa ha una sua origine particolare. È nel senso critico con cui guardiamo la realtà e la valutiamo con il nostro pensiero, dopo averlo formato robusto e autonomo.
Non sentitevi e non fatevi considerare dei numeri. E quando vorrete sentirvi “classe” fatelo dopo che vi siete sentite persona. Al singolare. Prima che al plurale. Siate il nome che portate e il cognome che avete ricevuto dalla nascita. Siate voi, la vostra persona tutta intera, quel nome. E siate la storia che si racchiude in quel cognome. Il nome vi fa singoli e unici, ma non individui soli. Il cognome vi fa plurale, continuazione di un cammino che altri, che vi appartengono, hanno compiuto prima. Siate il testimone di un racconto e poi i suoi protagonisti. Siate paese, il luogo da cui vi muovete e al quale ritornerete, il vostro paese che via via , voi crescendo in età e responsabilità, da piccolo diventerà sempre più grande. Si farà Paese-Nazione e l’Europa delle patrie e di un solo popolo. Europa delle nuove frontiere.
E, poi, terra unica di una sola umanità. Siate la Libertà e la vostra libertà. Difendetela sempre per tutti, ovunque essa sia minacciata o cancellata, ché la libertà degli altri è garanzia della propria. Siate Pace e costruite la Pace. Quella vera, ogni giorno. In tutti i luoghi. A iniziare dalla vostra aula e dalle vostre famiglie.
La Pace, che è affar vostro non solo degli Stati, che la violano preferendo le guerre che fa sentire padroni e guerrieri i loro stupido governanti. Cercata la Pace, quella non negoziabile. Essa è composta da tre valori inalienabili, la giustizia, la solidarietà e l’eguaglianza. Eguaglianza tra popoli e persone, tra razze, culture e religioni. Tra terre e territori. Secondo un principio immodificabile. Questo, ricordatelo sempre: ogni persona la sua casa, ogni gente la sua patria, ogni popolo la sua terra, ogni terra i suoi confini nel proprio Stato. La Pace, non perdetela mai di vista. Essa è unica. Inimitabile. È Terra bagnata dallo stesso mare. La Terra che è di tutti, come il mare che non ha padroni.
Siate infine Scuola, la vostra che frequenterete e quella che costruirete con il vostro sapere. Studiate molto. A scuola, non nel chiuso di uno sterile “cameratismo” imprigionato in una stanzetta, con la mente bombardata dalla reti e gli occhi accecati dalle luci di telefonini e tablet mal gestiti. Studiate molto e sui libri. Specialmente, quelli di testo, che avete già trovato nell’elenco dell’Istituto. Del libro, che non sarà mai vostro, non fatene “ scempio”, una cosa di rapido fisico consumo, ché nessuna opera dell’ingegno umano ci appartiene in modo esclusivo. Abbiatene, pertanto, amorevole cura, quale oggetto prezioso, fatto dagli uomini su materiali ancora più preziosi. E, ancora, siate docenti. Siate i vostri prof e, insieme, i prof dei vostri insegnanti, loro sono felici di poter apprendere insegnando. Rispettateli per il loro ruolo e la loro funzione. Specialmente per il lavoro straordinario(mal pagato e socialmente indebolito), che svolgono con autentico spirito missionario.
Essi sono più dei vostri padri e delle vostre madri, poiché in loro vi è una responsabilità ancora più grande e un amore ancora più coraggioso. Amateli, non temeteli. Carezzateli ogni mattina con i vostri sguardi quando li vedrete stanchi e sofferenti, talvolta da qualcosa spaventati. Siate ribelli, educati ma ribelli, disciplinati ma ribelli. Portate i vostri sogni in tasca e gettateli sul banco e sulla cattedra. Riempiteli dei vostri ideali e non stancatevi di “lottare per la Giustizia e la Libertà”.
Respingete il compromesso e il principio di convenienza, veleno per la vostra coscienza morale. Siate ribelli per Amore. Ché il vostro compito non è di conformarvi a questo mondo, ma di cambiarlo. Siate i fabbricatori del mondo nuovo. E non accontentatevi mai. Elevate le vostre aspirazioni. Cercate la Felicità. La vostra. E quella di tutti. Anch’essa, come la Libertà, non ha valore alcuno se non regna nel cuore di ogni persona. Siate dunque la Felicità. Buona Scuola, ragazzi miei. E adesso iniziamo la lezione. Riprendiamo da dov’erano rimasti l’ultimo giorno dell’anno scorso…
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