Franco Cimino: "Berlusconi non deve morire! Viva bene e in salute!"

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Franco Cimino
  04 settembre 2020 17:48

di FRANCO CIMINO

Silvio Berlusconi da ieri sera è ricoverato al San Raffaele, polmonite bilaterale da covid allo stato iniziale. Si trova alloggiato in una elegante suit del reparto solventi, cioè a pagamento. Qui, presumibilmente, il costo è da hotel super lusso. Accanto a lui, che è in isolamento ma non in rianimazione, il famoso dott Zangrillo, primario della rianimazione dell’ospedale e suo medico personale da molti anni. Il prof Zangrillo è anche noto per le posizioni polemiche assunte nei confronti di quanti, consulenti del governo a scendere, sostengono l’insistente lenità del virus. Detto questo, adesso si scateni la rete e gli odiatori di professione che là dentro navigano che è una “ scialata”.

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Li si può immaginare senza la fatica fastidiosa di leggerli. Le più buone intenzioni verso l’ammalato più famoso d’Italia, vanno dagli auspici che muoia sotto le più atroci sofferenze a “ se lo merita tutto, il virus, quel verme schifoso che ha violato tutte le regole del vivere civile e tutte le leggi alla sua condotta riferibili.” Il virgolettato è la mia sintesi più rappresentativa dei sentimenti per Silvio. Quelli riferibili alla sua “fidanzatina” , francamente non avrebbero neppure bisogno del contagio, tanto fortemente sono stati impiegati nei mesi precedenti. Io sto ancora una volta dall’altra parte, fuori da questa rete “ vendicativa” sul rancore e la frustrazione imprigionata. Non mi piacciono questi “malefici”e non solo per carità cristiana, a volte insincera anche nei cristiani stessi che la espongono, ovvero per spirito umanitario salvavita alla cieca. Conosco Berlusconi più di tanti altri. Non personalmente, evidentemente, ma per averlo studiato nel corso della sua lunga cavalcata verso il successo e il potere. Lo conosco anche per aver seguito le sue numerose vicende giudiziarie, che lo hanno portato alla sbarra decine di volte su una varietà di reati da guinness dei primati e me ne sono fatto un’opinione chiara e ferma che ho più volte espresso. Le sue responsabilità pesanti, quindi, io conosco e ho valutato. Ed anche le sue capacità. Le quali, per me, che litigavo con molti militanti della sinistra di allora e altri suoi avversari per pregiudizio, non si racchiudevano nella famosa formula dalemiana del “ commerciante di Arcore , venditore di tappeti”. È sempre stato, invece, un uomo politicamente molto intelligente con una sua propria, anche se rudimentale o strumentale, visione politica. A tratti originale. Sotto alcuni aspetti innovativa.

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Conosco, e ci potrei conferenziare a lungo, i suoi errori, taluni distorsivi sul piano dell’idea di democrazia quale ho appreso durante la mia lunga e ininterrotta militanza democristiana. Conosco , però, anche i meriti, che non sono pochi e dei quali vorrei dire solo quelli più attuali nel contesto difficile in cui vive il Paese e l’Europa. I meriti di un leader politico divenuto davvero tale nella “ vecchiaia”, la sua vera maturità di uomo e di politico, che ha quasi del tutto cancellato l’antipatica eccessiva vanità personale. E quell’edonismo che tanto ne hanno disturbato l’azione e l’immagine. Il risultato, che dalla politica è stato prodotto in questi vent’anni, è frutto della caduta dei partiti tradizionali, dall’affossamento di un’intera classe dirigente, dalla progressiva perdita di valori fondamentali e costituzionali. Parimenti, l’imporsi del Cavaliere sulla scena politica nazionale ed europea è stato prevalentemente determinato dalla sufficienza e dallo snobismo quasi sfottente con cui è stato trattato dai suoi avversari. Allo stesso modo, l’avanzare impetuoso di Salvini e Meloni e della destra più marcata, è stato favorito dalla durissima lotta che i nemici di Berlusconi hanno mosso, con ogni mezzo, contro di lui allo scoop di finirlo. Il protagonista principale, allora, ventisei anni fa , come oggi, è sempre la sinistra e i partiti che, coprendo propri enormi limiti e più gravi responsabilità, hanno pensato che, battuto Berlusconi, la spianata lungo il potere sarebbe stata più facile e sicura.

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Errore. Errore. Errore madornale. Da bocciatura al primo anno di liceo. Per questo oggi Berlusconi deve vivere, e restare in salute, anche politicamente. Sì, certo, per diritto alla vita che appartiene a tutti gli esseri viventi, ma anche perché è molto utile al Paese. Soprattutto, per il suo nuovo ruolo che, faticosamente, egli cerca di conquistare in Italia e in Europa, portando avanti, in modo più organico quella cultura moderata che è il contrario di ogni destra ideologica e di ogni populismo che a questa volesse rassomigliare. È una linea non più incerta o contraddittoria, come in passato, quella del “ cavaliere”. Si nota bene che è frutto di un suo convincimento profondo e di una affermata maturità politica e culturale. Saranno gli anni , chissà ! O la presa in considerazione che l’eternità fisica non è appannaggio degli esseri umani, i quali possono aspirare a un’altra eternità. Quella che si conquista con il vivere buono e di più con il finire di vivere migliore. Berlusconi si è mostrato anche coraggioso nello sfidare, ovvero comunque irritare, i suoi alleati di centrodestra, con le posizioni assunte durante la gestione dell’emergenza sanitaria, dichiarandosi, e con atti concreti, disponibile a sostenere il governo nella difficile impresa di salvare l’Italia. E con la linea, nettamente distante dalla Lega e da Fratelli d’Italia, adottata in Europa, molto simile a quella di Conte e Gentiloni.

Il rapporto con Sergio Mattarella, preludio, a mio avviso, alla rielezione del presidente in carica, conferma questa mia tesi. Sulla stessa scia, non è da sottovalutare, o considerare opportunistica, la decisione del quasi No al referendum sulla riduzione del numero dei parlamentari. Dio mi perdoni, se questa volta, mi interessa che si salvi il Berlusconi politico prima del Silvio padre di famiglia. Anche se questo risulterà utile sia al Paese, che è il nostro, sia alla famiglia, che è la sua.

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