Franco Cimino: "Caro Pietro sei già quasi un principe, ora diventa un campione"

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Catanzaro Audace Cerignola, foto di Massimo Carlostella
  23 gennaio 2023 20:46

di FRANCO CIMINO

Caro Pietro, ieri ho visto un Catanzaro fortissimo. addirittura, più forte di tutte le altre mie volte. Questa squadra non nasce così dal nulla. È il risultato di tante piccole grandi imprese. Quella della dirigenza e del suo bravo presidente, quella del tecnico tra i più preparati e competenti in assoluto, quella della squadra e di ogni singolo giocatore, e, non per finire, l’impresa straordinaria del pubblico e di una tifoseria, tranne le inevitabili eccezioni, qui per fortuna assai ristrette, appassionata e generosa. Oserei dire innamorata dei giallorossi per storia, tradizione, cultura, eredità familiare. Pochissime squadre, anche di serie A, hanno un pubblico così. È tanto acceso e vitale, il nostro, che se si estendesse, anche soltanto un poco, all’impegno civile e, quindi, alla partecipazione “ politica”, Catanzaro sarebbe oggi come il suo Catanzaro, una Città sana e forte, pronta per tutte le promozioni da vittorie straordinarie conseguite.

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L’ho vista, la partita, ieri in Tv, come tutte le volte in cui non mi riesce di venire allo stadio. Anche in televisione il Catanzaro accende e ti fa sentire sugli spalti. La partita è stata intensa per meriti di una compagine davvero incantevole. Dare spettacolo di così alto livello tecnico sotto la pioggia battente e su un campo in alcune parti quasi una risaia, è segno che questa squadra è pure molto bella. A farla più bella sei stato tu, già bello di tuo se sfilassi su una passerella di moda invece che danzare sul “ prato” con il pallone ai piedi. Ieri ti andava proprio e la danza è stata frammista a quel tango argentino che di carne e cuore prende anche chi soltanto osserva. Due gol i tuoi, due tocchi di scultura, due passi di danza, due movenze “tanghere”. Il secondo mi ha preso di più e quando ti sei portato a gioire verso quella parte in cui c’erano “ i distinti” e le panchine e in alto la tribuna stampa, con le aree riservate alle dirigenze, nostre e ospiti( il nostro presidente sempre in piedi affacciato da quella balconata)e quelle riprese sempre più ravvicinate sulla tua persona, ho avuto la sensazione che venissi da noi, nelle nostre case a ricevere l’abbraccio, che immediatamente abbiamo ricambiato lanciandoci dal divano verso di te.

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Ma, poi, quel gesto, che hai fatto a telecamere accese, mi ha raggelato il sangue e sospinto duramente sulla mia seduta non più comoda. Pochi, specialmente dal mondo dell’informazione, hanno stigmatizzare quell’atto tanto brutto quanto volgare che non trova giustificazione e comprensione neanche rispetto alla più insistita motivazione. Nulla lo giustifica, nulla lo consente. Soprattutto, in uno stadio così affollato e in uno sport così tanto seguito, dai ragazzi e dai bambini in particolare. Tu sei un grande calciatore, di due categorie superiore, dicono quelli che di calcio se ne intendono. Io che pure lo seguo poco ma che a tirare calci a un pallone, fosse anche di carta di giornali, come ho fatto da ragazzo, ho tanta voglia ancora, lo vedo anche senza occhiali che sei bravissimo. A Catanzaro sei diventato un idolo e domani, dalla prossima serie B in avanti, sarai molto di più. Essendoci già il re, e da ben quarant’anni, tu diventerai di certo il principe per sempre. Pensa che bello, Pietro Iemmello principe di Catanzaro! E goal a sacchi, giocate a dipinti d’autore e danze infinite. E tutti ad applaudirti e a gridare il tuo nome. E se ti andasse di salire sempre più in alto, facci un favore, resta sospeso in cielo ad ogni tuo colpo di testa, così da farci ammirare la tua “statuarietà” leggera e ondeggiante.

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Ma adesso diventa Campione, con la maiuscola. Se il il calcio è passione, forza che si libera, lo Sport che lo comprende è educazione, libertà che si libera. Nella testa delle persone, nel cuore di tutti i ragazzi. Tu che sei un grande del calcio, sarai un Campione dello Sport, l’esempio di ragazzo leale, buono, generoso, rispettoso, verso se stesso e gli altri, il pallone e le sue regole, verso il pubblico tutto. E verso quanti hanno il talento ma non la fortuna di diventare “ qualcuno” e di avere successo nella disciplina che praticano. Sii questo Campione, Pietro, oltre quella dimensione che hai già. Sii quel fratello più grande, quel grande fratello, cui i nostri ragazzi potranno guardare con ammirazione “ pedagogica” non solo per i gol che segna, ma anche per i bei gesti che fa, dentro e fuori dal campo. Sii ciò che la vita ti ha consentito gioiosamente di essere, il centravanti della tua Catanzaro. E di più, il catanzarese che della sua Città diventerà l’ambasciatore nel mondo, specialmente quando lo camminerai tutto accanto a tua figlia e ai figli che ti verranno in dono.

Tutti i catanzaresi saremo orgogliosi di te. Specialmente, i marinoti. Quelli in loco e gli altri sparsi per l’Italia e l’Europa. E mi raccomando, resta bello.

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