di FRANCO CIMINO
Con tutti i drammi che il mondo attraversa, tutti i problemi che l’Italia, con l’Europa, ha, le sofferenze enormi che dilaniano, con le sue divisioni, la Calabria, con le fatiche immani, e le interne lacerazioni, che la Chiesa, vive, con il suo Sommo Pontefice, che predica il Vangelo dall’altra parte del pianeta, pure di Fedez e della sua “Madonna” dobbiamo occuparci? Ma nooo! E, invece, sì. In questi giorni non si fa altro, per fortuna di Sangiuliano che ha perso, con la sua “ Madonna” le prime pagine, che parlare dello “scandalo” Fedez sull’estrema punta dello stivale.
Ne parlo anch’io, che chiacchiero su tutto. Mi sforzo di farlo con un breve ragionamento che spero risulti utile a quanti sono stati sommersi da una falsa disputa ideale, tra i “ chiusi d’intelletto” o “ cristiani estremisti”, che non vogliono che il cantante rapper si esibisca dal palco, pur laico, della festa della Madonna, patrona di Reggio Calabria, e gli “ aperti d’intelletto “, che, inneggiando alla libertà d’espressione, ritengono quasi necessario quel concerto. Liberatorio, addirittura, di incrostazioni mentali, specialmente del clero reggino, che nuocerebbero alla Chiesa stessa. Da qui, il passo, di un Fedez rivoluzionario civile e liberatore cristiano, é meno di quello di un piede in scarpa numero 34. Vuoi vedere che quelle canzoni con un pesante testo offensivo della fede verso la Madonna e il Crocefisso, sono una sorta di benedizione di Dio e che lo stesso ex marito della Ferragni é una specie di Angelo mandato a convertirci tutti e a correggerci rispetto a una religiosità ipocrita e retorica? Dal versante opposto, in direzione “ uguale e contraria” , gli ortodossi sarebbero i santi inviati, sempre dallo stesso Dio, a difendere, con pugnali e fucili, il Credo inviolabile.
Poi, arriva il Vescovo( i vescovi arrivano sempre al “ momento giusto”) che con un atto di fine diplomazia o di tecnica politica sopraffina, vorrebbe mettere la pace. “ La chiesa accoglie tutti, nessuno escluso.” Prima di lui, si era pronunciato il Sindaco, che sarebbe teoricamente il “ promotore” degli eventi civili della Festa. Egli pronuncia, con voce suadente, una delle più coraggiose e nuove idee. Occorre dispiegare la libertà delle espressioni per la democrazia da realizzare. Tradotto o esteso da me, il concetto dovrebbe essere questo. Ma che bella Calabria! Aspettiamo cosa diranno Occhiuto e Mancuso, e in California, la regione a noi rivale, si domanderanno come sia possibile che la nostra sia ancora in fondo a tutte le classifiche delle ricchezze. Ah, Fedez! Era dalla querelle che volevo dire anch’io. Fedez, artista lontanissimo dai miei gusti musicali, persona per nulla simpatica alla mia, ma ragazzo e giovane padre che mi fa molta tenerezza per le sue fragilità comuni ai ragazzi di oggi e per quelle debolezze non comuni. Su tutti questi Fedez, faccio un tifo da stadio affinché la sua vita sia lunga, sana, felice. Con le persone che ama, fan compresi. E con quella che dovrebbe amare di più. Anzi meglio, sé stesso.
Ah, la querelle “ reggina”. Fedez non ha colpe. Di quel che canta, dice, scrive. Di come canta, di come dice. Dei motivi perché canta, scrive e dice. Non ha colpa dei suoi concerti e delle sue esibizioni diverse. É un artista nel suo genere e, come ogni, artista gode della piena libertà di espressione. Di ciò che fa nella vita privata, nella parte più nascosta o in quella pubblicitariamente esibita, sono libere le opinioni di tutti. Anche di chi guarda la vita degli altri dal buco della serratura. Ma delle sue responsabilità in merito a ciò che fa, risponde solo a sé stesso e a chi ha titolo affettivo o autorità morale verso di lui. Un artista, che guadagna dalla sua speciale attività, se invitato a fare concerti, decide lui quali fare e quali, se ne ha la forza, rifiutare. Un artista é anche un comunicatore e insieme un provocatore, nell’accezione più positiva del termine. Fedez sa che il suo concerto si svolgerà nell’ambito della festa della Madonna. Pertanto, potrebbe rappresentarlo come un’ulteriore atto di rottura verso certi schemi che egli considera vecchi, dannosi e superati. I teorici reggini della libertà piena del rapper mi auguro non lo vorranno condizionare, portandolo a modificarsi ipocritamente su quella piazza. Piazza nella quale (mi permetto di dire a qualcuno tra i più autorevoli di loro), vorrebbero andare, come ci andranno, non solo i fedelissimi del rapper, o genericamente i giovani. Ma anche quanti, nel numeroso pubblico, saranno meno giovani, diversamente anziani, vecchi, donne, bambini, di ben altre sensibilità musicali. E, perché no? soprattutto i cattolici. Fedez si esibisca liberamente, dunque.
E con coraggio e coerenza. che debellino opportunismo e convenienza. E tutti so stia “ coraggiosamente “ e laicamente ad ascoltare! Dell’organizzazione del concerto, non ha colpa il promoter, il nostro, tra i più famosi e apprezzati in Italia e non solo. Ruggero Pegna, artista anche di suo, è innovatore coraggioso e acuto. Stimolatore di “fatti nuovi di musica”. Per lui la musica è la musica. Se bella o brutta, colta o non, lo deciderà il pubblico. E, poi, il suo mestiere è di portare artisti, magari tra quelli che propone secondo le risorse disponibili. Non ha colpa il comitato religioso della festa, perché era suo dovere occuparsi degli aspetti più religiosi della manifestazione popolare, lasciando, con fiducia, piena libertà alla parte laica dell’organizzazione. Se una colpa, ma dico responsabilità “ civile” , si potrebbe registrare , a mio avviso, é una. E non sarebbe lieve. Essa è di chi, autorità politica o amministrativa, ha “ invitato”, sempre che lo conoscesse artisticamente, Fedez incurante della sensibilità religiosa della gran parte dei cittadini della Città metropolitana. Eh, sì, perché la libertà di espressione artistica, da affermare sempre, non è di gran lunga superiore alla fede delle persone. E il sentire religioso non varrà meno dell’entusiasmo dei fan che urlano sotto il palco, stracciandosi pelle e vestiti per amore del proprio idolo. Buon concerto Fedez. E Viva la Madonna della Consolazione, patrona di Reggio Calabria!
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