di FRANCO CIMINO
Domattina, nel foyer del teatro Comunale, il teatro al centro del Centro Storico, sotto lo sguardo attento e gentile di quel maestro accattivante, Francesco Passafaro, generoso padrone di casa, AMA Calabria, l’associazione per la promozione della cultura, dell’arte e degli spettali d’arte, con sede a Lamezia, dove è nata molti anni fa, presenterà la nuova stagione artistica con annessi i programmi e le date degli spettacoli che si articoleranno nei due teatri, ormai storici, il Grandinetti di Lamezia, il Comunale di Catanzaro.
Non vedo l’ora che aprano i botteghini per acquistare l’abbonamento. Lo farò con duplice gioia: essere, come il loro primo anno qui, nella nostra Città, ancora, e senza discontinuità, un loro abbonato e spettatore sempre presente; poter godere della visione di spettacoli certamente belli e intelligenti e colti, oltre che di alto valore artistico, come tutti quelli degli anni precedenti. Mi piacerebbe, altresì, essere presente, domani, alla conferenza stampa, anche per rispondere all’invito, assai gradito.
Spero che gli impegni già assunti me lo consentiranno. Lo desidero anche per poter abbracciare, sempre grato, il presidente di AMA, Francesco Pollice, artista lui stesso e della musica. Di più, di poterlo ascoltare dalla sua voce profonda e delicata, tanto nutrita di cultura vera e di pensiero autonomo. Tuttavia, già da oggi posso nuovamente ringraziarlo per il suo altissimo spirito d’amicizia e d’amore. Non mi riferisco ai sentimenti verso la mia persona, evidentemente, che pure so essere, nonostante il brevissimo tempo di amicizia non frequentata purtroppo (il tempo di AMA a Catanzaro), esseri sinceri e carichi di stima.che tutti ricambio. Mi riferisco all’amicizia per Catanzaro, che non adeguatamente finora gli è stata ricambiata. Il maestro Francesco Pollice, lo ricordo bene, venne da noi, con la sua programmazione già pronta, qualche anno fa, a seguito dell’improvvisa inagibilità del teatro Grandinetti. Francesco potè farlo per l’incontro felice con l’altro Francesco, originariamente solo nostro, Passafaro.
La prima stagione non andò bene, poco pubblico e quasi tutti, tranne me e pochi altri, abbonati lametini. C’era da chiudere serrande e porte, prendere bagagli e burattini, e giurare di non metterci più piede dalle nostre parti. I due Francesco si diedero la mano, trasformando la prima stretta di mano, da solidarietà e da contratto, in un sodalizio artistico e amicale come pochi ce ne stanno in giro. Il maestro Pollice ricorderà la prima sera, a fine spettacolo, a conclusione dell’annata, quando ancora ci davamo del lei, le parole che gli ho detto. Sono queste, non me le dimentico:” maestro, non si abbatta. Non ci abbandoni. La prego ritorni il prossimo anno. La Città è bella e sana, ha bisogno che si svegli. Vedrà che anche con il suo aiuto lo farà e riempirà i cinema e i teatri, i musei e le biblioteche. E, come, mi auguro anche le piazze. In particolare, quella dell’Agora.” Anche la sua risposta ricordo bene, e chi se la scorda! Fu questa: “ professore Cimino, non sono portato, per carattere, ad abbandonare fatiche e battaglie. La mia è la stessa di quella del vostro Passafaro, portare cultura e teatro, spettacoli buoni e parole belle, alla gente, per promuovere la consapevolezza che arte e bellezza sono anima della cultura. No, ci torno, perché credo in Catanzaro.” È così ha fatto. I risultati, affluenza di pubblico, non sono stati, fino a ieri, come ci si aspettava, ma la musica è cambiata già. Sono certo che quest’anno saranno esplosivi, e spontaneamente.
La Città sta crescendo e, finora, si sforza di spingere la Politica a seguirla, non viceversa. Ché le società sono più sane e più forti quando in ciascun cittadino nasce la voglia di sapere, il desiderio di fare cultura. Fare cultura, sì, non di consumarla solamente. Perché la Cultura è come la Politica, la si fa, prima di goderla. La si crea con le proprie mani, prima di godere del prodotto che, anticamente e modernamente, è stato già realizzato e artisticamente modellato. Le società sono più sicure e più solide, quando i teatri, i cinema, le biblioteche e i musei sono strapieni di persone. E anche le piazze. Anche le vie dello shopping si riempiranno e i negozi pure, mentre gli scaffali si svuoteranno.
E non solo perché ricchezza chiama ricchezza e il consumo intelligente e sano risponde. Ma perché la cultura fa più liberi e sereni e consente agevolmente che da quel tempo liberato ve ne sia di tempo libero da dedicare ai buoni acquisti! I due Francesco, Pollice e Passafaro, questo lo sanno benissimo, per l’Amore che mettono nelle cose che fanno, nell’arte che presentano. Per le Città, le loro, in cui fanno le cose e presentano l’arte. Amicizia e Amore loro due l’hanno data a sé stessi. A noi. Alle Città. Loro non lo sanno o fanno finta di non saperlo, ma dall’incontro dei due teatri e dei due direttori artistici, è nato quel fatto politico da lungo tempo sospeso e da altrettanto tempo dimenticato. E dalla somma dei due tempi, sotterrato sotto le pietre, per fortuna inattive, dell’invidia collettiva e del disinteresse sociale.
È nato, rinato è meglio dire, il fecondo rapporto tra Lamezia Terme e Catanzaro, tra la ricchissima Città della Piana e il pregiato Capoluogo di Regione, le due risorse straordinarie che potranno dare vita, senza che ciascuna perda nulla di sé( territorio, identità, storia, orgoglio, bellezza) alla costruzione di una delle aree(posta al centro della Calabria) più moderne e attrezzate di tutto il Mezzogiorno. E perché no, dell’intero Paese. Domani, alla presenza del nuovo Sindaco, che sono certo sarà il Sindaco nuovo perché resterà sé stesso, questo patto d’arte, d’amicizia e d’Amore, si suggellerà come fatto politico. Atto, nuovamente il primo (gli altri sono falliti sul nascere), d’Amicizia e d’Amore tra le nostre due Città. Ciascuna da tutti concepita unitariamente come la propria. Non quale unica, ché non è bello, ma ciascuna sia sentita la Città di ogni catanzarese e lametino insieme.
Questo non lo dico io, sebbene da sempre lo auspichi. Lo dice la Cultura, che da tempo è, purtroppo, troppo avanti alla Politica. Mi permetto, da questa riflessione, di dare un Consiglio ai due Francesco: invitino alle due rispettive prime teatrali, al Comunale e al Grandinetti, i due Sindaci delle due belle nostre Città. E, poi, lo si “porti” di qua e di là, a spasso per luoghi storici. Per un gelato lì, un aperitivo in un posto, un caffè in quel bar lì, un dolcetto in quella pasticceria e una cena in quel ristorante o trattoria. Anche in questa auspicabile occasione, andata e ritorno. Come nel derby Vigor Lamezia-Catanzaro. Solo che non sarà una partita di calcio. Qui dobbiamo vincere insieme. O perderemo tutti.
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