Franco Cimino: "La fotografia nella profondità di Pino Simone"

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images Franco Cimino: "La fotografia nella profondità di Pino Simone"
Franco Cimino
  13 gennaio 2023 18:34

di FRANCO CIMINO

Pino Simone e io non ci conoscevamo fino a non molto tempo fa. Forse, per via della mia attività pubblica lui conosceva me. E forse gli sarò stato pure poco simpatico. Capita quando ci si incontra e gli sguardi non si incrociano, ché una prima bellezza sta proprio in questi. Quegli sguardi che lui, pur timido, mette avidamente su tutto ciò che gli si presenta davanti. Noi, come da appuntamento della vita, ci siamo incontrati con gli occhi quando questi si sono trovati a cercare la stessa cosa, la Bellezza. Pino Simone è, innanzitutto, un cercatore di bellezza. La macchina fotografica, che egli usa con disinvoltura e leggerezza, è solo lo strumento con cui la sua ansia di trattenerla si trasforma in immagini. Le sue fotografie sono gli attimi fermati su un bene che ci resti per sempre. Come memoria, testimonianza. Come invito a tutti a goderne pienamente. A difenderlo, quel bene, affinché, noi si compia la più grande delle imprese individuali e poi collettive, difendere i luoghi in cui siamo vissuti e in cui è “ nascosta” la nostra storia personale e familiare. La storia della comunità in cui sono depositati quei valori e quella cultura che aiutano a rafforzare il senso della vita e quello di una appartenenza identitaria che sia apertura al resto del “ mondo”, ad altri luoghi, ad altre culture. I suoi sguardi sono un atto d’amore profondo. Per Catanzaro, il suo amore più grande. La Città è i suoi affacci sul mare attraverso i suoi cento naturali balconi. È i suoi palazzi antichi, le piazze, le chiese, i vicoli, dove scorre la storia di un un polo che ha avuto una sua antica grandezza che molti ancora non conosciamo. Catanzaro è le persone che la vivono, ché non può esistere una realtà urbana senza le anime che la nutrono di umanità profonda. Gli occhi di Pino si fermano, pertanto, sui volti della gente comune, fotografata nella normalità della vita quotidiana, lontana da set che ne alterino spontaneità e naturalezza. Ogni volto i propri occhi, ogni persona la propria irripetibile bellezza, la propria singola fatica e sofferenza. La propria speranza e gioia. Esattamente come quelle parti fisiche di Catanzaro che egli ritrae. I nostri palazzi, le nostre chiese e piazze, sono tante, ma tutti diversi tra loro. Ciascuna persona, ciascuno spazio, possiede una peculiarità che ne arricchisce il valore. Catanzaro è una Città straordinaria anche per questa sua capacità di essere insieme le mille soggettività e l’identità unica che da esse, dalla loro unione, prende forma. Se la fotografia è arte, Pino Simone è più che un artista. È un esteta, uno storico, un umanista, un sociologo e un politico. Di più, è un semplice catanzarese che con semplicità, con quel sorriso buono, ci dice:” guardate, guardatela, quant’è bella Catanzaro! Entrate nel suo ventre, e andatela a conoscere più a fondo. Cercatene il cuore e adagiatelo su vostro, scoprirete di amarla davvero. E la difenderete.” La mostra ha avuto, nella bella cornice delle sale dell’ex Stac , dei momenti iniziali belli e commoventi. Tre artisti catanzaresi hanno portato all’illustre “ fotografo”, i loro doni personali . Come a volergli dire grazie a nome dell’arte. E di tutti noi.

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Antonella Oriolo, un’opera raffigurante il tema della mostra “un uomo, una donna, una Città”, Nuccio Loreti, che l’ha creata dal ferro vecchio, un’antica macchina fotografica, e Franco Scarpino che ha realizzato per Simone una penna particolare. Gli altri doni della serata sono giunti all’inizio e per tutti i presenti. Sono gli interventi raffinati e colti, con cui Maria Rita Galati, Gianluca Bellacoscia e Gigi La Rosa, hanno presentato la mostra. Davvero bei momenti tutti . Il resto negli occhi che si attaccano a queste foto d’arte autentica. Quante intelligenze creative abbiamo a Catanzaro!

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