Franco Cimino: “La nuova Galleria Mancuso, spazio importante per il rilancio del centro"

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images Franco Cimino: “La nuova Galleria Mancuso, spazio importante per il rilancio del centro"
Franco Cimino
  09 gennaio 2025 14:51

di FRANCO CIMINO

A me l’abbellimento o il restyling, o come dir si voglia, di Galleria Mancuso piace. E molto. Mi piace anche, e tantissimo, il colore rosso con cui è rivestito. Che sia del comunismo o di passione o rosso del cuore o delle labbra, di una ciliegia e di rosa poco, poco importa. Quel rosso è bello lì dentro. Come le luci che lo carezzano delicatamente. Mi piace anche la seduta sotto quelle colonne rosse. Che siano di legno a liste parallele. Mi piace. Anche la loro misura. Piccola per sedere due persone. massimo tre. Perfetta. Due innamorati, i ragazzi adolescenti e gli anziani, in particolare. Due ragazzi che parlano di tutto Di sogni e di politica. Del niente carico di significati.

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Della noia del classico:“ mamma mia cà on c’è nenta, on vijhiu l’ura ma mindavaiu”. Due giovani che studiano. Due anziani che si riposano. Due vecchi che si perdono nei loro ricordi. Mi piace la loro distribuzione lungo il rettangolo della galleria, favorisce la riservatezza delle conversazioni e i segreti che talune contengono. Una seduta ogni colonna ogni colonna, distante 15 metri dall’altra. E, poi, quel rosso dell’ingresso il rosso dell’uscita, che è l’ingresso opposto, in quel simbolismo di una Città aperta. Dove la stessa porta è dell’arrivo e della partenza. Il legame indissolubile dei due momenti dello stesso legame tra catanzarese e Catanzaro, tra “ foresteru” e il capoluogo. Tra il turista e la bellezza cui dà appuntamento nel ritorno promesso. Mi piace anche il rosso sulla scalinata.

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Merito con i complimenti quindi all’amministrazione comunale, e al sindaco, che questo abbellimento hanno realizzata, a chi lha pensato prima di loro, a chi l’ha finanziata. E complimenti a chi l’ha disegnata e realizzata. Adesso occorre averne cura tutti. La prima cura è frequentarla, la Galleria. Viverla. Farla rinascere. Portarle attività commerciali, rubando un po’ di spazio ad uffici e banche.

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La seconda cura è difenderla. Da noi stessi, innanzitutto. Dalle nostre pigrizie e dalla nostra piccola cultura dei grandi centri commerciali,” duva vajhiu ca c’è tutto”. Difenderla dalle nostre piccole tentazioni di farle male. In particolare, quei giovani che vorrebbero dare sfogo alla loro ‘creatività” non creativa, imbrattandone i muri. Ovvero, farne foglio per scrivere le loro dichiarazioni d’amore, un po’ sgrammatiche alcune, ai propri innamorati. Magari, a quello o quella che non li fila. Infine, ne abbiano cura i politici del Consiglio Comunali. Si approfitti del fatto che non si capisca chi sia in maggioranza e chi all’opposizione. E, quindi, nessuno denigri questa piccola opera. E altri non la celebrino come la più grande conquista del terzo millennio. L’opera più grande che possa coprire le cose non fatte ancora o quelle che non sono venute al meglio. Galleria Mancuso è un lavoro fatto bene, un contributo intelligente per il rilancio del Centro Storico, che passa anche dalla salvaguardia e dal recupero degli spazi dimenticati e abbandonati.Ma è un cosa normale. Fatta bene, ma normale.L’eroismo e la genialità è altrove. Ma questa cosa è bella e l’utile. Si continui, dunque, tutti insieme a lavorare per la Città e si recuperi il senso della Politica. Si dia onore al consenso ricevuto da tutti coloro che siedono nell’Assise democratica più bella, una delle due più belle.

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