Franco Cimino: "L'analisi del voto a Catanzaro come si faceva una volta"

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Franco Cimino
  28 giugno 2022 15:52

 di FRANCO CIMINO

Chi presuntuosamente pensa di dominare le nuove tecnologie usando troppo disinvoltamente il web, si comporta come quel tale che annaffia il proprio cervello di vino, pensando che sarà il vino stesso a ubriacarsi e non lui. Farlo per le lotte elettorali, come da taluni vengono concepite le elezioni, diventa, tra l’altro, come quelle potenti bombette di Natale che ti scoppiano tra le mani mentre giochi alla guerra. Aggiungo: chi ha ritenuto che valesse ancora, usandola a dismisura, la tecnica dei bugiardi secondo la quale una bugia ripetuta tante volte diventa una verità, ha finito non solo di convincere se stesso che quelle sue bugie fossero verità, ma anche a comportarsi come quel tale del vecchio villaggio che gira imperterrito per le vie della Città per predicarla, la bugia-verità, continuando fino a quando non cadrà a terra tramortito dallo sfinimento.

Sarà positivo il suo risveglio, nel senso che avrà capito che le elezioni, il rapporto con la gente, il confronto tra avversari, la propria ambizione personale, e perché no? Anche la voglia corretta di potere, sono un’altra cosa rispetto alla propria ineducata convinzione originaria? E chi lo può sapere!

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Occorrono in questi casi un lungo riposo, anche mentale, sufficiente intelligenza, una buona dose di sincerità e tanta tanta umiltà. Non è facile di questi tempi in cui la cultura è debole e ciò che chiamano politica è diseducante. Tuttavia, si deve sperare. Servirà alle persone interessate, specialmente se giovani, a formarsi quel poco di senso critico con il quale leggere la realtà effettuale e modificare la propria condizione potenziale.

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Servirà alla Città perché inizi a vedere i professionisti, con gli improvvisati, della politica parlarsi tra loro e, insieme, parlare con gli attivisti delle buone cause e con i cittadini. E tutti loro congiuntamente (cittadini, attenti o distratti, politici buoni e non) con la Città, finora immobile tra noia, stanchezza e rassegnazione.

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Servirà al nuovo Consiglio Comunale per iniziare una nuova vita, in cui le risse vengano riportate nelle vecchie osterie scomparse, i giochi di potere alle bische clandestine, il servilismo sciocco verso personalismi egoistici, potentati di cartapesta e nani ingigantiti dal riflesso del sole, al vecchio e ormai superato fallimentare sistema di potere catanzarese. Quell’area irraggiungibile, cioè, dove il nulla diventa qualcosa e, questa, leadership politica riconoscibile dalla capacità di catturare voti, non consenso, dal pozzo profondo degli indotti bisogni della gente. Fiorita e il suo “esercito disarmato di pazzi” lavorerà nella giusta direzione. Quella che aiuterà tutti a capire che basta soltanto muoversi in direzione opposta, per iniziare a cambiare la realtà e le cose in essa. E farle belle e buone.

(continua)
 

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