Franco Cimino: "Una Madonna in attesa"

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  11 novembre 2025 17:45

di FRANCO CIMINO 

A Catanzaro c'è una Madonna che aspetta. È bella assai, come la Madonna che abbiamo conosciuto attraverso le immagini, quelle figurine preziose che le parrocchie del mondo hanno distribuito. Ha un viso perfetto, nei suoi lineamenti perfetti, e quei capelli lunghi portati all'indietro, folti e ondulati, oppure onde del suo mare, che sembrano una corona sul volto, nel quale risplende uno sguardo rassicurante e sereno, di una madre tranquilla e felice perché tiene in braccio il proprio bambino piccolo.

Lei sa già, giovinetta madre, che quel figlio, trent'anni dopo, avrebbe subito le più dure sofferenze sull'animo e sul corpo umano, fino a quella tragica uccisione, la peggiore che si possa anche lontanamente immaginare, quella della morte di croce. E però quel volto è sereno, quegli occhi grandi e rotondi sono aperti sull'avvenire, sul cammino che l'umanità redenta e l'uomo salvato dal male farà, anche se per tortuose vie e incerte segnaletiche, verso la Pace. Quella vera, che il figlio, qui mandato e attraverso di lei "partorito alla vita terrena", indicherà come via maestra per realizzare il progetto divino, che vede l'essere umano, figlio di Dio, autore diretto di ciò che qui, in questa terra, di bello sarà costruito.

C'è una Madonna che aspetta, uguale a quella che si trova nella mia chiesa, quella di Marina, la chiesa e il quartiere nel quale mi sono cresciuto. La chiesa piccola e bella, che è sempre stata distante non più di cento metri dalla mia abitazione. L'ho frequentata molto quella chiesa, anche come parrocchia della prima formazione accanto alla famiglia e alla scuola.

Nella mia chiesa c'è la statua della Madonna che è identica a quella che è in attesa. Cambia solo il colore: la prima Madonna ha l'abito celeste e rosa, mentre la Madonna in attesa ha i colori grigio celeste sfumato, bronzei, il colore del bronzo nel quale è stata fusa questa scultura, nata dalle mani di un grande artista, uomo nobile e generoso, Luigi Verrino.

C'è una Madonna che attende, ed è bella assai, rivestita di bronzo, ma come se fosse oro, l'oro delle mani preziose di questo grande artista. Tuttavia, il suo volto sembra intristito, come quello del bambino che tiene in braccio, triste per la disinvoltura e la superficialità di coloro che, ricoprendo ruoli pubblici importanti, non hanno ancora collocato la statua nel posto che la attende, quello richiesto dai pochi che rappresentano ancora i pescatori di Marina.

Quella colonna alta, sulla quale la statua dovrebbe essere collocata, come faro luminoso per tutti i naviganti e i pescatori, è ancora un sogno. La Madonna, protettrice del mare e dei pescatori, Matrona di Catanzaro Marina, aspetta di essere collocata in alto, perché possa essere vista da tutti, come simbolo di carità e rispetto per tutti gli esseri umani.

C'è una Madonna che attende, oggi si trova triste nel cortile della generosa casa del maestro. Io, quando ci passo, vengo ad ammirarla, e mi sembra che il suo sguardo si posi su di me in maniera più rigorosa, quasi di rimprovero, perché non ho fatto ancora abbastanza per chiedere a gran voce al nostro Comune di non farla attendere più.

Non facciamola più aspettare. Ed evitiamo il rischio che possa andare altrove, dove insistentemente è richiesta e religiosamente quasi l'attendono.


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