di FRANCO PETRAMALA
Antonio Polito sul Corriere della Sera di oggi ha scritto “La scelta occidentale - il timone della vecchia DC che manca all’Italia”.
Nel clima di grave crisi di sistema tutto italiano e per tutto il sistema, il Paese non ha una sua idea della politica estera tendendo a subordinarla, come sostiene Polito, agli interessi contingenti dei partiti nazionali. Diversamente La scelta atlantica di De Gasperi non impedì a Fanfani di avere attenzione originale al mondo arabo e ad Andreotti e Moro di rivendicare un ruolo all’Italia nei rapporti con il mondo Palestinese e mediorientale.
Manca un centro legato all’Occidente ma con una sua originalità. Permane il vuoto politico al centro malgrado i vani tentativi di ricavarlo. Appaiono così due ali, a sinistra quella del PD e a destra quella dei Fratelli d’Italia quali forze faticosamente aggreganti. Ovviamente non sono sufficienti, in tutta evidenza, ad assicurare la governabilità del Paese in un clima di alternanza, proprio perché manca un Centro, in politica estera, garante dell’europeismo e del rapporto atlantico e “corazzato contro gli avventurismi filo-russi o filo-cinesi”.
Il Centro è oggi solamente virtuale; per nascere sul serio c’è bisogno di una legge elettorale proporzionale che liberi per riaggregare le sensibilità di cultura politica. Secondo Polito dovrebbero essere proprio PD e FDI a volerla ma per ora la rifiutano. Tuttavia le aree politiche che ritengono di dovere rivendicare la funzione del “Centro” potrebbero lanciare la sfida, proponendo un vero “choc” al Parlamento.
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