di ANTONIO ARGENTIERI PIUMA
Ambiente fantastico, società seria, io sto bene qui”.
Sono parole piene di pathos quella pronunciate da Andra Fulignati il portierone del Catanzaro che sa giocare bene anche con i piedi.
“Vittoria stupenda, il secondo gol che ha chiuso il derby è stato come una liberazione. Nella ripresa sono stato un po’ in apprensione perchè potevano pareggiare ma poi è andata bene”.
Mutamento tattico “Il mister intende dire che il campionato va avanti, siamo partiti in un modo, poi le squadre ti studiano e quindi devi cambiare per rendere efficace tutto il lavoro che facciamo e in più un’attenzione maggiore alla fase difensiva cercando di portare a casa il risultato anche con un gol di scarto”.
Quel palo benedetto “Quando ha tirato Antonucci ho pensato che era dentro, poi mi sono girato e ho visto che andava dritta sul palo e ho tirato un respiro di sollievo: palo benedetto”.
Difesa in crescita Guardando le statistiche, a parte la Cremonese non c’è una squadra che non subisce gol. Se non consideriamo i gol presi col Parma e qualche altra gara siamo in linea con le altre. Le ultime due partite non abbiamo preso gol e ho lavorato poco, ma se penso alle palle arrivate in area sono tante. C’è stato un atteggiamento diverso e la fortuna ci ha anche aiutati”.
Ambiente fantastico “A gennaio c’è stata una richiesta della Cremonese per me e non nego che per questioni professionali un attimino ho fatto una valutazione, ma l’idea di andare via da qua non l’ho mai avuta. Ambiente fantastico e società seria, non c’è motivo”.
Ambizioni “Il momento è buono ma c’è sempre da mantenere le antenne dritte e questo campionato ti riporta sempre coi piedi per terra. L’obiettivo nostro è quello di mantenere la categoria con club che investono cifre incredibili e lottano per la retrocessione”.
Possesso palla “Sono convinto che quell’avvicinamento della Cremonese era anche frutto delle mie caratteristiche perché c’è un’impostazione di squadra che si vede in campo. Noi ci lavoriamo e proviamo a sfruttarla a nostro vantaggio”.
Futuro personale “Io allenatore in futuro? Non ci penso ancora. Magari potrei pensare di fare l’allenatore dei portieri”. Poi dice: “In campo si cerca di aiutare i compagni ed è giusto che siamo tutti mentalizzati. Giocarsi la Serie A non è una cosa che capita tutti i giorni bisogna tenere alta l’attenzione fino alla fine”.
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