di ANTONIO CANNONE
LAMEZIA TERME - «Dopo l'ennesimo episodio di violenza, l'ultimo si è verificato ieri con incendio doloso in zona ospedale a Lamezia Terme, lunedì scriverò a tutti i prefetti per avere un quadro dettagliato e aggiornato in tempo reale delle presenze rom nei campi abusivi o teoricamente “regolari”. L’obiettivo è quello di procedere, come da programma, a chiusure, sgomberi, allontanamento e ripristino della legalità». E' quanto scrive il ministro dell'Interno, Matteo Salvini sul suo profilo Twitter a proposto di quanto accaduto ieri al campo Rom di Scordovillo con l'ennesimo incendio di materiali tossici che sprigionano diossina inquinando tuta la città. Intanto si registrano numerose dichiarazioni e dure prese di posizioni, compresa una petizione popolare per cercare di fermare quanto accade da anni senza che nessuno riesca porre rimedio. Soprattutto per la vicinanza del campo Rom con l'ospedale di Lamezia che serve un bacino d'utenza di m 145mila abitanti.
Antonio Marziale (Garante adolescenza)
Bambini ricoverati in Pediatria a Lamezia Terme invasi da fumo di incendi campo rom a ridosso ospedale. Ho parlato con amministratori e carabinieri - che ringrazio - per evitare che i piccoli subiscano conseguenze. Che ci vuole a spostarli? Forza! Ho ricevuto una segnalazione preoccupata e sofferta della dottoressa Mimma Caloiero, responsabile del reparto Pediatria e del centro per la cura della Fibrosi cistica nell’ospedale di Lamezia Terme, con cui si porta a mia conoscenza, per il ruolo che svolgo di Garante per l’Infanzia e l’adolescenza della Regione Calabria, la gravissima situazione in cui è costretta ad operare, con il reparto che dirige a ridosso di un campo rom dove quotidianamente si incendiano pneumatici e spazzatura di ogni genere. La segnalazione della dottoressa Caloiero - che ringrazio pubblicamente - evidenzia in maniera inconfutabile il grave pericolo per i bambini ricoverati con problemi respiratori di rilievo nel reparto che dirige, aggravati dalla costante emissione di fumi di probabile consistenza tossica che si espandono tutto intorno e che sono provocati dagli incendi incontrollati attivati nel campo rom adiacente. Immediatamente, come l’urgenza del caso richiede mi sono attivato con lo staff della Commissione straordinaria che guida l’ente comune di Lamezia Terme, da cui ho avuto indicazioni di un progetto di delocalizzazione del campo rom, anche se i tempi non appaiono, nonostante le buone volontà, commisurati allo stato di bisogno di chi è ricoverato, e si tratta di bambini! Inoltre ho contattato il comandante del Gruppo dei carabinieri di Lamezia Terme, Massimo Ribaudo, che ringrazio per la concreta disponibilità istituzionale, il quale mi ha assicurato che disporrà l’incremento dei controlli di prevenzione nella zona, con l’obiettivo, intanto, di scoraggiare l’innesco degli incendi. È mia intenzione comunque, visitare la struttura di Pediatria dell’ospedale lametino il più presto possibile non solo per dimostrare solidarietà ai piccoli pazienti e a tutto il personale medico e paramedico che lì vi opera, ma come impegno affinché al più presto si rimuovano le condizioni ambientali di inquinamento e restituire sicurezza e dignità ad un luogo di sofferenza. Infine, formulo una domanda da cui pretendo chiarimenti da chi di dovere: com’è possibile che su un terreno di proprietà dell’ospedale sia stato possibile in tutti questi anni consentire la stabilizzazione di un campo rom fino a minacciare persino la igienicità di un luogo di cura?
La petizione
Petizione Basta fumi tossici dal campo Rom "Scordovillo" Il danno ambientale - evidenziano i promotori - e il conseguente attentato alla salute pubblica è stato ormai posto in essere, probabilmente è già troppo tardi per intervenire, ciò che è stato sprigionato nell'aria in questi ultimi 50 anni è entrato nei nostri polmoni, ma abbiamo tutti il dovere civico e morale di impedire che tutto ciò accada di nuovo, per tutelare la salute dei nostri futuri figli, e dei cittadini di Lamezia Terme che verranno.
On. Domenico Furgiuele: vergogna nazionale! Salvini interverrà con determinazione
La situazione del campo rom di Scordovillo di Lamezia Terme ha ormai assunto i caratteri tipici della vergogna nazionale. Da ieri, dall'ultimo rogo appiccato a pochi metri dall'ospedale i cui fumi hanno invaso la città, è in corso un confronto al ministero degli Interni sotto la supervisione del ministro Salvini che ha immediatamente manifestato la volontà di chiedere ulteriori ragguagli a tutte le autorità competenti, Prefetto in primis, al fine di procedere in breve tempo all'adozione di misure attese da un trentennio e che mai nessuna esperienza politica ha avuto il coraggio di attuare. Il ministro, con il quale sono in continuo contatto, mi ha assicurato che anche per Scordovillo ci saranno interventi seri. In questo senso, saranno valutate le ipotesi di sgombero, allontanamento e bonifica all'interno di quella che è diventata una enclave di illegalità. Come tale intollerabile in uno stato democratico e di diritto.
Lamezia Bene Comune: lunedì presenteremo denuncia alla procura della Repubblica
L’ennesimo rogo tossico a Scordovillo è uno schiaffo alla civiltà e alla legalità. Nessuno può mettere a rischio la salute dei cittadini e restare impunito. Di fronte a quella nube tossica che per diverse ore ha avvelenato l’aria della nostra città, davvero ci troviamo di fronte a una sconfitta dello Stato e delle istituzioni. Non è più tempo di proclami. Bisogna urgentemente arrivare al superamento della situazione emergenziale del campo di Scordovillo e procedere a una ricollocazione dei nuclei familiari sul territorio. C’ è una questione su cui ancora la città chiede risposta. C’è un’ordinanza di sgombero da parte della prefettura di Catanzaro degli alloggi di Via degli Uliveti, destinati a cittadini di etnia rom ma occupati abusivamente. Cosa ne è stato in quattro anni di quell’ordinanza risalente al giugno 2015? Si è data esecuzione? In quegli alloggi, finalizzati a tale scopo, potrebbero essere traferiti dei nuclei familiari e quindi contribuire significativamente allo sgombero di Scordovillo. Con i fatti e non a parole. Servono delle risposte altrimenti in ogni occasione ci troviamo a dover urlare di fronte all’emergenza. Lunedì mattina come movimento presenteremo una denuncia alla procura della Repubblica perché lo Stato nelle sue massime espressioni faccia di tutto per contrastare con ogni mezzo chi mette a rischio la salute e la vita dei cittadini e perché non si ripeta lo scempio di ieri.
Ex consigliere comunale, Cristiano: bene intervento ministro Salvini
Abbiamo appreso con soddisfazione che il ministro dell'Interno Matteo Salvini su input del deputato Domenico Furgiuele, abbia preso di petto la vicenda del campo rom abusivo di Scordovillo, chiedendo un report dettagliato al Prefetto di Catanzaro.Certo, sono anni ormai che alcuni delinquenti incalliti fanno il buono e il cattivo tempo sulla pelle di 70.000 cittadini, inermi, costretti a respirare fumi tossici. Come di consueto anche in questa occasione siamo pronti a dare il nostro contributo di idee e progetti, con la speranza di risolvere definitivamente questa incresciosa vicenda. Certo non ci aspettiamo nessun miracolo da questa terna commissariale, che tra le altre cose è già con le valige in mano in attesa della scandenza del mandato. Esiste un punto di partenza ben definito ovvero la delibera di Giunta Comunale n°375 del 7 novembre 2017, che ho personalmente redatto insieme all' ex Assessore Elisa Gullo, nella quale sono presenti le linee guida per lo smantellamento del campo, basta solo applicarla. Si parte dall'unità di progetto costituita dal censimento e dall' allontanamento, senza nessun alloggio a carico della collettività, di circa il 70% degli stanziali in località Scordovillo, che in maniera spontanea e da altre località, hanno deciso di vivere in quelle condizioni, esponendo i bambini a condizioni di vita disumane. In poche parole vanno solo allontanati perché usano il campo come porto franco anche per traffici di altro tipo. Questa è l'unica soluzione percorribile per smantellare il campo, tra le altre cose messo nero su bianco in delibera. Ovviamente serve coraggio, ed una 'task force' di forze dell' ordine imponente in comune accordo con la Prefettura. Una cosa è certa con il finto buonismo Scordovillo non verrà mai smantellato. Chiediamo nel frattempo al Comune ed alla Multiservizi di staccare le utenze idriche abusive, site nel campo sopracitato, che ogni anno costano alle tasche dei Lametini circa 200.000 euro annui .Da cittadini che vivono questa città seguiremo passo passo tutto l'evolversi della vicenda, auspicando fatti concreti.
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