di PAOLO CRISTOFARO
Decine di migliaia di persone stanno transitando in queste ore in Vaticano per rendere omaggio al pontefice emerito, Benedetto XVI. Visitatori e fedeli non soltanto dalla capitale, ma da tutto il mondo. A garantire la sicurezza dell'area e dei visitatori c'è l'Ispettorato di Pubblica Sicurezza del Vaticano, diretto dal dirigente calabrese Luigi Carnevale, originario di Squillace, che già alcuni anni fa avevamo intervistato per La Nuova Calabria.
Carnevale è apparso ieri nell'edizione del TG1 per spiegare il delicato compito affidato a chi deve garantire l'incolumità delle persone e la sicurezza dei luoghi in queste particolari contingenze. ''Il nostro è un dispositivo complesso, ma ben oleato che funziona. I nostri uomini in divisa fungono già da deterrente e da riferimento, ma abbiamo anche tanti che lavorano nell'ombra per raccogliere qualunque segnale di allerta o di pericolo'', ha spiegato il dirigente generale della Polizia di Stato
Carnevale, prima degli incarichi vaticani, tra i quali l'impegno diretto nell'organizzazione della scorta del Pontefice, era già stato al vertice della Polizia Scientifica, con un passato nell'antimafia in Calabria, dove la 'ndrangheta, proprio per le delicate indagini da lui svolte, aveva programmato un attentato nei suoi confronti, fortunatamente sventato. Uno zio di Carnevale, fu arcidiacono della Cattedrale di Squillace, mentre un suo antenato, Agazio, fu insegne medico e patriota squillacese negli anni clou del Risorgimento.
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