Furbetti del buono spesa. Il Codacons: "Anci e i Prefetti dicano quali Comuni hanno nascosto gli elenchi"

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Francesco Di Lieto
  14 giugno 2020 13:45

"Sono trascorsi più di due mesi da quando l’ANCI Calabria, raccogliendo l’invito del Procuratore di Catanzaro Dott. Nicola Gratteri, aveva deciso che “le liste dei beneficiari degli aiuti destinati alle famiglie bisognose, saranno consegnate ai prefetti, affinché controllino i nominativi alla caccia di abusi e illegittime assegnazioni”. L’Anci riteneva necessaria ed indispensabile un’azione per riportare trasparenza e legalità dell’operato dei comuni.  In buona sostanza, vista l'impossibilità di pubblicare i nomi, per il dovuto rispetto della privacy dei cittadini, si era deciso che gli elenchi dei beneficiari fossero consegnati ai Prefetti". E' quanto afferma Francesco Di Lieto del Codacons

"Certo la Procura aveva chiesto che gli elenchi venissero consegnati ai Carabinieri, ma comunque la decisione dell’Anci andava nel solco della massima trasparenza, vista la dichiarata volontà di collaborare “con le prefetture per segnalare eventuali anomalie e fornire gli elenchi completi. Siamo consapevoli - sostiene Francesco Di Lieto del Codacons - come la pur autorevole decisione dell’Anci non costituisse un obbligo per le amministrazioni locali. Eppure confidavamo nella massima trasparenza per scongiurare ogni possibile sospetto o, peggio, ogni terribile abuso".

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"Abusi che hanno impedito alle persone realmente in difficoltà di accedere ai “buoni spesa”. Trascorsi più di due mesi - prosegue Di Lieto - abbiamo chiesto all’Anci Calabria ed ai cinque Prefetti di rendere noti i Comuni che hanno omesso di trasmettere quegli elenchi, impedendo, nei fatti, la verifica degli abusi. Abusi veramente squallidi perché hanno finito per colpire proprio i più deboli".

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"Ci sono giunte segnalazioni - continua la nota del Codacons - di una strana “ritrosia”, da parte di amministrazioni comunali, a trasmettere gli elenchi. In questo caso ci troveremo dinnanzi un comportamento che potremmo definire “omertoso” o, peggio, “connivente” e che finirebbe per tutelare i “furbetti” dei buoni pasto.  Comportamenti, di certo, che si pongono in antitesi con la tanto invocata trasparenza e legalità nell’operato delle Amministrazioni comunali. Soprattutto in un periodo davvero drammatico per tantissimi Cittadini, bisogna prestare grandissima attenzione affinché le poche risorse vadano a chi ne ha realmente bisogno, evitando - come già successo per il reddito di cittadinanza - che finiscano illegittimamente nelle tasche di delinquenti e di “amici degli amici”.

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