G7. Ambiente e patrimonio artistico. Notaro e i "dubbi sulla green economy. Non solo una questione estetica"

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  14 giugno 2021 19:31

di CLAUDIA FISCILETTI

Sulla scia di uno dei temi chiave del G7 appena conclusosi a Carbis Bay (Cornovaglia), la tutela dell'ambiente, Serena Notaro (Lega) delegata alla Cultura del Comune di Caraffa, in provincia di Catanzaro, ha voluto fare qualche riflessione su quanto la politica della green economy sia effettivamente funzionale in Italia e in Calabria e quanto influenzi il patrimonio artistico.

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"Non sono contraria alle energie rinnovabili, ma è necessario che vengano organizzate in maniera coerente", è la premessa di Notaro che, poi, basandosi in particolare sulla sua delega alla Cultura aggiunge: "La green economy fa nascere dei dubbi che vanno oltre la questione estetica ed il patrimonio artistico".

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Riprendendo l'art. 9 della Costituzione (in cui la Repubblica "Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione"), Notaro spiega: "A quanto pare vedere praterie di pale eoliche e pannelli solari non sembra poi così costituzionale, anzi il piano del Governo continua nell’impresa di raddoppiare la produzione delle energie rinnovabili, (non siamo solo quelli della cultura del no), ma non esistono strategie comuni per i diversi enti e servono anni per le autorizzazioni".

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Tra le perplessità di Serena Notaro c'è il vedere questo continuo parlare di tutela dell'ambiente quando, allo stesso tempo, "in Germania viene aperta una centrale a carbone", Datteln 4 nell’Ovest della Germania, nonostante il Paese nel gennaio 2020 ha adottato un piano governativo per uscire dall’era del carbone entro il 2038. 

"Ma facciamo un’ulteriore analisi costi-benefici", continua Notaro che, dopo essersi confrontata con altri Sindaci e consiglieri, giunge alla conclusione che "non abbiamo alcun tipo di risparmio energetico".

"Se consideriamo i costi come la deturpazione del paesaggio rispetto alla produzione di energia credo che in tal senso paghiamo (anche le generazioni future) costi molto elevati.  Non c’è stata nessuna diminuzione delle tariffe elettriche, anzi un aumento. Vincoli urbanistici imposti ai cittadini che non possono edificare in un raggio di 500 metri, quindi incidono anche sul futuro sviluppo del territorio", scrive Notaro che, poi, getta un focus proprio sulla Calabria che "ha un surplus di produzione di energia, sta subendo una deturpazione del suolo e del paesaggio anche in termini di futura programmazione da parte degli enti locali".

Infine, Notaro evidenzia una questione importante a cui, però, non c'è ancora risposta: "Bisogna poi considerare lo smaltimento delle torri, quando le tecnologie attuali saranno superate. Su chi graveranno questi costi?" 

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