
di FRANCESCO IULIANO
E’ stato restituito alla comunità religiosa del quartiere di Gagliano, il primo dei 4 altari della parrocchia di Santa Maria Assunta interessato, nei mesi scorsi, dai lavori di restauro resisi necessari per l’avanzato stato di degrado in cui versava la struttura.
I lavori dell’altare del “Crocifisso”, autofinanziati dai fedeli del quartiere e senza alcun intervento pubblico, sono stati affidati ed seguiti dal restauratore Francesco Paonessa. Lavori iniziati solo dopo aver ricevuto, dalla locale Soprintendenza alle Belle Arti, le previste autorizzazioni..
Dopo i primi interventi, non sono mancate le sorprese. Sono infatti ritornati alla luce gli antichi colori dell’altare che hanno confermato la costruzione della chiesa nel XVI secolo.

«Quello di restituire alla comunità i quattro altari della Chiesa parrocchiale - ha commentato Francesco Paonessa al termine dei lavori - era stato da sempre un desiderio del nostro compianto parroco, don Dino Piraino. Ho accettato con piacere e con onore la richiesta di eseguire i lavori di restauro. Un lavoro che ho svolto a titolo gratuito e che considero il mio contributo al progetto. Per il momento, ultimato il restauro del primo altare, i lavori si sono fermati in attesa di disporre, nuovamente, dei fondi necessari all'acquisto dei materiali occorrenti per l'esecuzione dei lavori. Ci affidiamo, come sempre, al buon cuore dei fedeli della comunità che, è doveroso dirlo, non sono mai mancati a dare il loro prezioso contributo».
Quello appena restaurato, e' un altare che, con il passare degli anni, aveva evidenziato espoliazioni, distacchi e, in alcuni casi, vere e proprie mancanze. Una situazione che sarebbe potuto solo peggiorare se non si fosse programmato un intervento di recupero

Da segnalare la soddisfazione del parroco, don Jasmin Talyzara che, solo da pochi mesi assegnato alla comunità, ha constatato la generosità e l'attaccamento dei parrocchiani alla propria Chiesta
«E’ stato un lavoro lungo ed impegnativo - ha aggiunto Paonesssa -, sia dal punto di vista tecnico che da quello economico ma che alla fine ha restituito luce e colore alla cappella. A questo punto, per completare a dovere un’opera tanto importante, c’è bisogno che la comunità si ripeta nella sua grande generosità».
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