Galleggiano i pesci rossi all'interno dei mastelli posti ai bordi del laghetto del Parco della Biodiversità di Catanzaro. Sono decine, di ogni dimensione, alcuni sono ancora tramortiti. Indignati, alcuni passanti, riprendono la scena e denunciano il fatto sui social, puntando il dito contro l'amministrazione dell'ente e sulla "cattiva gestione della fauna". A fare luce sulla vicenda ci pensa però il Presidente onorario del Parco, Michele Traversa, spiegandone la dinamica e lanciando un appello alla cittadinanza.
"Ogni qual volta si avviano le operazioni di pulizia del laghetto artificiale - spiega il patron del parco - si constata una cospicua moria di pesci che non sono certamente quelli che lo stagno dovrebbe ospitare bensì si tratterebbe di pesci rossi abbandonati nello specchio d'acqua dagli stessi cittadini. Sono quelli acquistati alle fiere o in negozi di animali, pesci che hanno bisogno di un ambiente specifico, a determinate temperature e in assenza di queste accortezze muoiono nel giro di pochi giorni, depositandosi sul fondo del laghetto in attesa di essere poi rimossi".
I pesci non sarebbero inoltre i soli ad essere deliberatamente abbandonati nel parco nonostante i numerosi cartelli affissi. "Spesso rinveniamo anche esemplari di tartarughe e siamo costretti a rimuoverle per trasferirle in ambienti più consoni e adatti" ha aggiunto Traversa specificando come il trasferimento riguarderà anche quei pesci rossi non ancora morti e nelle condizioni di essere salvati.
L'appello del presidente onorario è dunque indirizzato ai cittadini, affinché gli stessi evitino questa pratica che non consente una sopravvivenza migliore alle specie.
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