"Che fine ha fatto il progetto dell’architetto Righini? Mi rivolgo agli amministratori del passato ma soprattutto agli attuali, per sollecitare l’apertura di un dibattito ritenuto ragionevolmente decisivo per provare a far rinascere la socialità di strada di un ambito urbano che ha caratterizzato la storia e la vita del cuore pulsante della nostra sfortunata città: il centro storico". Lo afferma Bruno Gallo, presidente del Movimento politico Nuova Genesi.
"Con grande amarezza non posso sottacere, ne far scomparire dai miei ricordi, gli scempi urbanistici ed architettonici perpetrati dagli amministratori che hanno gestito le sorti dello storico quartiere cittadino dall’unità d’Italia ad oggi, citando per tutti le demolizioni parziali eseguite nella seconda metà dell’ottocento per allargare l’attuale Corso Mazzini, la demolizione dell’antico teatro comunale decisa nella prima metà dello scorso secolo ed in ultimo, ma non certo per importanza, la devastante demolizione dei palazzi De Cumis, Serravalle e Sedile che hanno fatto scomparire il tratto viario più suggestivo del centro città da tutti ricordato come … u strittu.
Avendo vissuto e subito quest’ultimo avvenimento, ho registrato il tragico silenzio di una cittadinanza rimasta vittima del deprecabile fenomeno di un benaltrismo che da decenni impedisce la crescita e la rinascita sociale di una sfortunata comunità nella quale, qualsivoglia innovativa idea, di natura politica, sociale, piuttosto che economica, viene tout court repressa da un apparato burocratico che conferma ancora oggi l’inquietante tendenza.
A nulla vale perseverare in propositi progettuali volti, nella più rosea delle aspettative, a “ripulire” preziosi ambiti urbani che avendo perso “attrattività”, dovrebbero pur rinascere puntando su iniziative capaci di coinvolgere e riportare la collettività in territori devastati dall’incapacità e dall’insipienza politica.
Di recente, ma sempre più spesso, sento dire di iniziative assistite da ingenti finanziamenti pubblici che se utilizzati per perseguire progetti autenticamente innovativi, potrebbero rendere giustizia ma se, come parrebbe, si intende continuare ad affidarsi ad idee poco geniali, se non addirittura distruttive e volte a cancellare la storia della nostra città, si conclamerà un disastro che le future generazioni difficilmente riusciranno a perdonare.
A tale riguardo, avrei diverse domande da porre a quanti si fregiano di amministrare la nostra comunità: che fine ha fatto il progetto dai più conosciuto come … “la via della luce”, proposta volta a ridare impulso ad un luogo decisamente iconico del nostro centro storico?
Questa idea visionaria, può riportare in vita i tanti fruitori che abitavano quel luogo e poi scomparsi in seguito alle disastrose decisioni politiche?
Per quali ragioni è stata dimenticata una iniziativa che avrebbe contribuito a far rinascere la socialità di strada in ogni stagione dell’anno?
E ancora, perché dopo aver riconosciuto le potenzialità attrattive di una felice idea, tutto è rimasto fermo?
La città ha bisogno di una visione di crescita chiara, come anche di processi innovativi partecipati che abbandonando i desueti percorsi, puntino al miglioramento delle indiscusse potenzialità di un esteso eterogeneo territorio.
Non ritengo di poter condividere decisioni che incidono sulla vita della comunità allorquando risultino prive di ragionevoli giustificazioni ed assunte nell’assordante consueto soporifero silenzio da parte di rappresentanti politici che ritengono di poter rinunciare ai contributi di cittadini illuminati, forse anche troppo rispetto alle potenzialità creative dei soggetti che albergano sugli scranni del consiglio comunale.
È tempo di invertire un trend decisamente fallimentare e cambiare approccio.
Il Movimento politico Nuova Genesi crede fermamente che la nostra città meriti di più. Abbiamo talenti locali di grande valore in ogni ambito e troppo spesso vengono messi da parte per favorire logiche di immobilismo e/o scelte miopi.
Dobbiamo trovare il coraggio di investire in idee nuove, di puntare su progetti che migliorino concretamente la qualità della vita e l’attrattività del nostro territorio.
Chiediamo agli amministratori, ai consiglieri e a chiunque abbia responsabilità nel governo della città di aprire un dibattito che risulti decisivo per la rinascita del centro storico coinvolgendo, un dibattito che coinvolga una cittadinanza che potrà finalmente abbandonare la via del benaltrismo per aprirsi ad una visione di speranza che eviterà di intravedere il fondo di un baratro mai conosciuto prima.
Ricordo a me stesso di abitare una città il cui blasone omaggia i sacrifici dei tanti irriducibili catanzaresi che perdendo la vita orientavano lo sguardo verso nuovi orizzonti … effusione sanguinis"
Il Movimento che ho il privilegio di rappresentare non può, ne intende dimenticare i grossolani errori del recente passato ed è pronto a sostenere ogni iniziativa che volga lo sguardo al futuro, valorizzando le competenze locali e offrendo ai nostri concittadini una città moderna, vivibile e competitiva.
Per fare questo, serve trasparenza, serve visione e, soprattutto, occorre … la volontà di fare!
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