Poliziotti ed educatori in aula. Si è concluso lunedì 25 marzo il corso di formazione "Generazione Z" che ha visto la partecipazione di 28 unità di Personale di vari profili professionali anche direttivi, di polizia penitenziaria, educatori e assistenti sociali che lavorano nei servizi catanzaresi del Centro Giustizia Minorile della Calabria (Istituto Penale Minorenni, Ufficio Servizio Sociale Minorenni e Comunità ministeriale) diretto dal mese di gennaio dalla neo dirigente dott.ssa Valeria Cavalletti. Il corso di 30 ore è stato tenuto dai docenti del Corso di laurea in educatore professionale dell’Istituto Universitario Giorgio Pratesi di Soverato.
L’opacità e la violenza nei delitti di oggi, i reati on line e le insidie della rete, comunicare con generazioni tecnologicamente distanti, educare in area penale, tecniche di mediazione interculturale nell’incontro con il minore straniero, gli adolescenti del terzo millennio sono stati i temi trattati nel corso delle 6 giornate formative durante le quali l’Auditorium del Centro Giustizia Minorile in via Paglia, si è trasformato in aula didattica. Il confronto con la platea dei discenti è stato di tipo dialogico con momenti di attività laboratoriale e arricchimenti esperienziali sia sul piano della gestione operativa dei casi che di nuovi modelli operativi applicati in ambito di ricerca socio-psico educativa. Il corso è stato progettato dalla Referente della formazione del CGM dott.ssa Mirella Petrillo che unitamente alla dott.ssa Rosa Fiore, direttore del corso universitario di Soverato, hanno strutturato un percorso formativo a misura delle esigenze formative degli operatori minorili. Inoltre, il corso, ha avuto il riconoscimento di crediti formativi da parte dell’Ordine Regionale degli assistenti sociali. Hanno aderito alla proposta formativa, rientrata nel P.A.R.F. Calabria (Piano delle attività formative regionali) dell’Amministrazione Penitenziaria, anche 2 assistenti sociali dell’Ufficio Inter distrettuale di Esecuzione Penale Esterna diretto dal dott. Emilio Molinari.
Da qualche anno ormai la formazione degli operatori penitenziari sul territorio è assicurata attraverso un programma di attività formative, coordinate dal Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria che gestisce i fondi, seppur ancora insufficienti, assegnati annualmente dalla Direzione Generale della Formazione dell’Amministrazione Penitenziaria.
Il progetto formativo ha raggiunto l’obiettivo di rispondere all’esigenza di colmare il gap generazionale tra gli operatori penitenziari, in area penale interna ed esterna, e i minori e giovani autori di reato, appartenenti alla cosiddetta generazione Z, fornendo conoscenze ed approfondimenti socio-psico-pedagogici ed antropologici, con un’attenzione rivolta anche alla comunicazione con l’utenza straniera.
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