







Voci, ricordi e aneddoti hanno attraversato il pomeriggio dedicato ai 140 anni dell’istituto.
12 dicembre 2025 19:43di GUGLIELMO SCOPELLITI
L’anniversario dei 140 anni dell’Istituto Grimaldi ha assunto fin dai primi minuti il tono di un ritorno collettivo a un luogo che continua a esercitare un magnetismo speciale su Catanzaro, come se le vicende della città fossero ancora intrecciate ai corridoi di Via Alessandro Turco.
La dirigente scolastica Elisabetta Zaccone ha ricordato l’impegno quotidiano di chi ha sostenuto il Grimaldi nel tempo: «In questi 140 anni è difficile menzionare tutti quelli che hanno contribuito a far crescere questo istituto». Poco dopo la dirigente ha rievocato l’entusiasmo che ha accompagnato i preparativi dell’anniversario: «Appena mi sono insediata, il professore Gaetano Mancuso mi ha detto: preside, dobbiamo festeggiare i 140 anni».
Tra i rappresentanti delle istituzioni è intervenuto Castrese De Rosa, che ha insistito sul legame costruito negli anni con il territorio: «Io non sono calabrese, ma dico sempre a mia moglie e ai miei figli di essere diventati un po’ calabrese; questa è una terra straordinaria».
De Rosa ha sottolineato il valore di iniziative come quella odierna: «Queste cerimonie fanno bene a tutti e soprattutto ai ragazzi. Ho visto persone che qui hanno studiato sessant’anni fa tornare, ciò significa che questo istituto ha un cuore».
Il sindaco Nicola Fiorita ha riportato con leggerezza lo scambio di battute con gli studenti, ricordando il clima della mattinata: la decisione comunale di chiudere le scuole soltanto di lunedì aveva generato una vivace richiesta, giocosa e immediata, di estendere la chiusura anche al martedì. Fiorita ha sorriso dell’insistenza degli alunni e ha ripreso il filo del suo intervento, allargando lo sguardo sulla formazione prodotta dalla città nelle università del Paese: «Ho trovato ragazzi molto attrezzati, soprattutto nella scrittura. Questa città ha conservato la capacità di fornire strumenti solidi, nonostante le difficoltà in cui lavorano i docenti».
Dopo i saluti istituzionali è stato proiettato un video realizzato dagli studenti: otto minuti serrati che hanno attraversato i passaggi più duri e luminosi della storia dell’istituto, dai cambi di sede all’unione con il Pacioli, fino alla tragedia della Fiumarella del 1961.
La genealogia dei Grimaldi è tornata in scena con il racconto di Josette Fina Grimaldi, che ha offerto un ricordo personale diretto: «Perché non amavo studiare, facevo quello che mi piaceva. I miei genitori si sono impressionati e hanno cercato una scuola che mi desse un’opportunità concreta».
La memoria degli ex allievi ha intessuto il resto del pomeriggio. Mario Mauro ha confessato l’emozione del ritorno: «Mi sono ritrovato nell’82, sono passati 43 anni e nonostante il tempo sono orgoglioso di essere grimaldino».
Desiderio Noto ha intrecciato la sua storia professionale a quella privata: «Grazie a questa scuola ho conosciuto il mio grande amore, mia moglie, e grazie a questa scuola oggi dirigo un’azienda di grosse dimensioni».
Il comico Enzo Colacino ha strappato risate rievocando la sua classe, la 5ª B, «tra una lezione e l’altra cambiavamo le porte dell’istituto», con un aneddoto sul vecchio custode Cecè Pugliese.
Segui La Nuova Calabria sui social

Testata giornalistica registrata presso il tribunale di Catanzaro n. 4 del Registro Stampa del 05/07/2019
Direttore responsabile: Enzo Cosentino
Direttore editoriale: Stefania Papaleo
Redazione centrale: Vico dell'Onda 5
88100 Catanzaro (CZ)
LaNuovaCalabria | P.Iva 03698240797
Service Provider Sirinfo Srl
Contattaci: redazione@lanuovacalabria.it
Tel. 3508267797