Emilio Santoro è stato in carcere dal 15 gennaio al 6 febbraio, quando il Tdl gli concede i domiciliari. La Procura di Salerno ha presentato ricorso per rimandarlo in carcere ma la Cassazione ha sposato la linea del Tdl
30 settembre 2020 10:12di EDOARDO CORASANITI
Anche la Corte di Cassazione segue la linea del Tribunale della Libertà di Salerno: al medico Emilio Santoro, detto Mario, non è possibile attribuirgli l'aggravante mafiosa.
Questa mattina i giudici romani hanno emanato il provvedimento con cui bocciano il ricorso della Direzione distrettuale antimafia campana, la quale a marzo presenta ricorso dopo che il Tdl a febbraio scorso concede gli arresti domiciliari al medico indagato nell'ambito dell'operazione "Genesi", il blitz del 15 gennaio scorso in cui gli inquirenti campani fanno saltare fuori un presunto giro di corruzione nella Corte d'Appello di Catanzaro. Al centro della vicenda, il giudice Marco Petrini (ora ai domiciliari) e proprio Santoro, ritenuto il faccendiere e collante tra presunti corrotti e corruttori.
Il medico cosentino, imputato nel processo che si sta svolgendo con rito ordinario anche a carico di Petrini e l'avvocato Francesco Saraco, è difeso dagli avvocati Michele Gigliotti e Dario Rojo.
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