Giallo sulla morte di Beatrice a Catanzaro: il gip fissa l'incidente probatorio a novembre

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Beatrice Celia
  07 ottobre 2025 20:14

di STEFANIA PAPALEO

"Voglio la verità sulla morte di mia figlia". Non si è mai stancata di condividerla con il mondo intero, Elena Bitonte, la sua sete di giustizia. Da quella tragica alba del 17 marzo 2024, l'imprenditrice di Catanzaro non si è mai arresa di fronte al corpo senza vita di Beatrice, morta a soli 22 anni in circostanze che restano un mistero.

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E adesso la Procura della Repubblica di Catanzaro, per mano del sostituto procuratore Silvia Peru, affiancata dal procuratore aggiunto Giulia Pantano, davanti alle "insanabili divergenze tra la consulenza del pm e quella depositata dal consulente delle parti offese", ha deciso di andare fino in fondo alla tragica vicenda, chiedendo e ottenendo dal gip la fissazione di un incidente probatorio finalizzato ad affidare incarico di perizia medica a un medico legale chiamato "previo esame della documentazione in atti", a dire con certezza quale sia l'epoca e la causa della morte di Beatrice per accertare una volta per tutte se si sia trattato di un suicidio (al quale la madre e il padre, Andrea Celia, non hanno mai creduto) o di una morte violenta, poi camuffata dalla cintura dell'accappatoio legato intorno al collo della ragazza all'interno della doccia di casa dove l'ha trovata la madre di rientro dal lavoro.

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In particolare, al medico legale si chiederà di procedere con le analisi istologiche e genetiche indicate dal consulente Tambuzzi dell'Università di Milano, ad accezione di quelle sulle magliette e sulla cintura dell'accappatoio, in quanto già effettuate dal Ris di Messina. Una prova ritenuta assolutamente rilevante dalla Procura e non rinviabile al dibattimento in quanto in quel caso si determinerebbe un ulteriore rinvio per oltre 60 giorni.

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L'incidente probatorio, dunque, è stato fissato per il prossimo 17 novembre, data che mamma Elena e papà Andrea attenderanno con l'ansia e la disperazione che solo un genitore che ha perso un figlio potrà mai capire. In questo caso dolore aggravato dai tanti inquietanti interrogativi rimasti inesorabilmente aperti su una morte che ha suscitato davvero scalpore tra tutti coloro che hanno conosciuto e amato la bella e dolce Beatrice.

Ad affiancare legalmente i genitori della vittima ci sono gli avvocati Angela Lagamma e Sonia Mirarchi.

LEGGI QUI LA PETIZIONE PER CHIEDERE GIUSTIZIA PER BEATRICE

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