Giancarlo Spadanuda: “Il famoso art.50 utilizzato capziosamente da alcuni medici di famiglia"

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images Giancarlo Spadanuda: “Il famoso art.50 utilizzato capziosamente da alcuni medici di famiglia"
Ingegnere Giancarlo Spadanuda
  28 agosto 2024 07:38

di GIANCARLO SPADANUDA*

Circola da qualche tempo un falso documento utilizzato capziosamente da alcuni medici di famiglia (mdf) allo scopo di trarre in inganno il povero paziente. Si tratta del famoso art.50 della legge 326/2003 in G.U. n.274 del 25 nov.2003. E’ famoso perché viene utilizzato contro il paziente. Uno di tali scritti-rigorosamente anonimo- dice, testualmente:”la norma richiamata in oggetto (cioè art.50) prevede che i medici delle strutture ospedaliere pubbliche e private accreditate rilasciano le prescrizioni terapeutiche all’atto delle dimissioni e successivamente a visita specialistica ,utilizzando il ricettario unico standardizzato (ricettario rosso) “;nulla di tutto questo viene citato nell’art.50 (13 commi),che detta norme sulla tessera del cittadino (TC),sul modello di ricetta, sulla sua compilazione sul codice a barre della TC,e così via. Se si richiede quale è la norma giuridico-legislativa-che prevede quanto citato nessuna risposta, ovviamente. Perchè tutto questo?

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Risulta che alcuni mdf stanno ricevendo dalla rispettiva ASP pesanti sanzioni. Le ASP, preoccupate per la spesa che lievita ,tendono dunque a recuperare-a ben ragione- Alcuni mdf, terrorizzati dal dover restituire il non dovuto, evitano addirittura di prescrivere esami strumentali pur necessari ai fini sanitari: ne consegue che il paziente deve ricorrere alle costosissime e (da strozzino) tariffe private. Se ne conclude che alcuni mdf esibiscono o citano in malafede,-ne so qualcosa documentalmente provato- il famoso art.50 :quindi quel mdf commetterà due reati:1) citando l’art.50 che prevede, come detto ben altro; 2) rifiutando di compilare l’impegnativa per esami strumentali -assolutamente insostituibili ed urgenti per salvare una vita-pur con esibizione di documento ufficiale che attesta la patologia- con la scusa che dovrà compilarla il medico ospedaliero, al quale rimanda inutilmente il paziente (si dice menar il can per l’aia) . Il paziente resta al palo. E l’art.32 della Costituzione? E la mancata assistenza al paziente? C’è abuso di potere?

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Quel mdf -dovrà affrontare sia personalmente una causa penale ,sia congiuntamente all’ASP che lo ha assunto una causa per risarcimento danni.

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Sul sito ufficiale di “asp.cz.it”,in “cos’è l’assistenza medica di base”, c’è scritto,fra l’altro, saggiamente:”il medico di famiglia ed il pediatra di libera scelta forniscono le seguenti prestazioni: richiesta di prestazioni specialistiche (visite, indagini di laboratorio o radiologia, terapie fisiche)”. Chi ci rimette,per ora,è quel paziente ,ma solo per ora…

* prof.ing. CTU della Magistratura

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