Gioco d'azzardo, Libera Catanzaro dice no alle novità normative approvate dal Consiglio regionale

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"Auspichicano un cambio di passo del Consiglio regionale e la cancellazione della delibera"

  05 giugno 2020 12:45

"La Regione Calabria, con gli interventi contenuti negli articoli 16 e 54 della legge regionale n. 9 del 26 aprile 2018, modificati dalla legge n.51 del 28 dicembre 2018 e dalla legge n.1 del 30 aprile 2020, aveva disciplinato importanti aspetti del contrasto alla ludopatia, e della lotta alla ‘ndrangheta". E' quanto si legge in una nota del Coordinamento Provinciale  Libera Catanzaro.

"Le innovazioni - prosegue la nota di Libera - riguardavano vari aspetti: limitazione degli orari di apertura di sale da gioco (dedicate ai cosiddetti apparecchi da intrattenimento), sale scommesse, esercizi pubblici e commerciali, circoli privati e i locali pubblici o aperti al pubblico in cui sono presenti o accessibili forme di gioco d’azzardo; distanze, dei suddetti esercizi commerciali, rispetto ad una serie di luoghi sensibili: scuole, centri di formazione, luoghi di culto, ospedali, impianti sportivi, luoghi di aggregazione giovanile, istituti di credito e sportelli bancomat, compro oro e stazioni ferroviarie; e altre misure di contrasto ad un fenomeno che, in Calabria, ha decisamente superato i livelli di allarme".

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"Era stabilito che, - ricorda il coordinamento provinciale di Libera - titolari di sale da gioco, tabaccherie, e sale scommesse esistenti, alla data di entrata in vigore della legge, si dovessero adeguare a quanto previsto entro i 12 mesi successivi (diventati 24 con le modifiche della legge n.51 del 2018 e prorogati a 48 mesi con la legge n.1 del 2020), pena l’irrogazione di pesanti sanzioni pecuniarie, fino ad arrivare alla chiusura degli apparecchi. Come Libera, avevamo accolto con favore questi provvedimenti, sostenuti fattivamente dalla Commissione regionale antindrangheta, che avevano allineato la Calabria alle altre Regioni che combattono il fenomeno, portando ordine e costituendo un importante strumento di contrasto alla piaga della ludopatia".

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"Nei giorni scorsi, con una delibera del Consiglio regionale approvata in meno di due minuti lo scorso 26 maggio, avente ad oggetto «Interventi di manutenzione normativa sulle leggi regionali 19/2002, 14/2014, 9/2018, 13/2019, 32/1996, 43/2016, 24/2013 e 6/2019», che ha mescolato provvedimenti eterogenei e delicati, è stato stabilito, tra le altre cose, che gli esercizi commerciali, oggetto della legge anti-ludopatia, avranno tempo fino ad aprile 2022 (ben due anni in più rispetto a quanto originariamente previsto), per adeguarsi alle norme. La dipendenza dal gioco d’azzardo (ludopatia) - conclude Libera - causa gravi danni d’ogni tipo non da ultimo il rischio di finire nelle mani della ndrangheta attraverso l’usura. Sminuirli sarebbe negare che il fuoco brucia. Ora, se per non bruciarsi occorre restare lontani dal fuoco, per contrastare la ludopatia occorre intervenire sulla distanza tra vittima (anche potenziale) e offerta dell’azzardo. Per questi motivi auspichiamo un cambio di passo del Consiglio regionale e la cancellazione della delibera".

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