di CLAUDIA FISCILETTI
L'ultima ordinanza emanata dal governatore della Calabria, Jole Santelli, ha suscitato le reazioni di gran parte dei sindaci calabresi che hanno dichiarato di non volersi attenere alle nuove misure previste.
"Su questa ordinanza sono totalmente in disaccordo. Qui a Gioia Tauro continueremo a rispettare i dpcm del Presidente del Consiglio Conte e rimarranno aperte le attività previste fino al 3 maggio", sono le parole del sindaco di Gioia Tauro, Aldo Alessio.
"Il problema è che adesso le responsabilità dei livelli istituzionali più alti vengono scaricate sui sindaci. E' facile per il Governatore della Calabria dire di riaprire bar e ristoranti mantenendo il distanziamento sociale e usando guanti e mascherine, ma queste sono chiacchiere", continua il primo cittadino di Gioia Tauro: "Concretamente siamo noi sindaci a dover controllare i nostri concittadini ma con quali forze possiamo farlo?".
Gioia Tauro ha avuto un solo caso di coronavirus che è ormai fuori pericolo, ma questo non fa abbassare la guardia al sindaco Alessio: "Se dovesse ripresentarsi la curva in salita dell'epidemia chi imporrà nuove misure di sicurezza? Le cose vanno gestite con gradualità, prudenza e saggezza. E' con la saggezza che si amministra, non facendo a gara a chi la spara più grossa".
La salute degli abitanti di Gioia Tauro è per Aldo Alessio la priorità assoluta in questa emergenza covid-19: "Bisogna ricordare che l'epidemia non è ancora finita in Calabria. Non posso sottoporre i miei cittadini al rischio del ritorno del contagio, in questo modo non farei una giusta politica e non tutelerei la città".
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