Un incendio di natura dolosa ha completamento distrutto a Gioia Tauro una coltivazione di grano gestito dalla cooperativa Valle del Marro, associata a Libera.
La cooperativa, che da oltre venti anni coltiva i campi confiscati alla ‘ndrangheta nella Piana di Gioia Tauro, aveva già subito nelle settimane scorse altri quattro danneggiamenti, che erano costati il furto degli impianti irrigui di due terreni coltivati a kiwi e a mandarini clementine, immobili già confiscati alle ‘ndrine pianigiane.
“Questi atti – spiega Antonio Napoli, socio della coop presa di mira – sono veri e propri attacchi alla legalità ripristinata e alla giustizia sociale. Chi attacca le coltivazioni, attacca l’esistenza stessa di un lavoro dignitoso, un atto di pura violenza per frenare il cambiamento da tempo avviato. Bisogna potenziare l’uso sociale dei beni confiscati stanziando risorse adeguate e dando continuità alle attività di riutilizzo dei beni confiscati, sempre contrastato dalle mafie”.
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