Gioiosa Ionica, Costruire Insieme: "San Rocco, il nostro simbolo di fede e protezione"

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  17 agosto 2025 16:15

"Ogni anno, la festa di San Rocco rappresenta per la nostra comunità non solo un momento di incontro e celebrazione, ma un’occasione di profonda devozione e gratitudine verso uno dei santi più amati e venerati al mondo. La tradizione ci ricorda l’importanza di San Rocco, non soltanto per il nostro territorio, ma per l’umanità intera. Lui, che ha camminato tra i bisognosi e i sofferenti, ha dedicato la sua vita agli altri, diventando un simbolo universale di speranza e protezione durante le epidemie e nei momenti più bui.
 
San Rocco non è solo parte della nostra fede, ma il nostro protettore. Storicamente, è invocato come il santo capace di intercedere durante le calamità, in particolare durante la peste e le malattie che hanno segnato profondamente la storia dei popoli. Anche la nostra comunità, nei secoli passati, si è rivolta a lui nei momenti di maggiore bisogno, quando la paura e la sofferenza incombevano. E proprio in nome della sua potente protezione, i nostri antenati lo hanno scelto come guida e rifugio spirituale, elevandolo a simbolo della nostra identità religiosa e culturale.
 
Un aspetto distintivo della festa patronale dedicata a San Rocco sono i tamburi di San Rocco , suonati dai "tamburinari". Essi rappresentano un elemento imprescindibile della nostra tradizione e della nostra fede. Il loro suono ritmico e incessante non è soltanto musica, ma un vero e proprio richiamo al santo, un rito collettivo che accompagna e dà intensità alla festa. Il rullo dei tamburi, in particolare, è considerato una preghiera in forma sonora , una supplica che sale al cielo per invocare la protezione della comunità. È una tradizione che si mescola con il sacro, scandendo i momenti più solenni della festa con la forza evocativa e spirituale del ritmo.
 
Alla stessa maniera, il ballo votivo di San Rocco a Gioiosa Ionica incarna una devozione popolare che appartiene al cuore della nostra identità. È una danza che unisce la comunità, accompagnando la processione del Santo. Il ritmo dei tamburi diventa guida e sostegno di questa preghiera in movimento. Ma il ballo votivo non è soltanto un atto di fede: è un’esperienza collettiva che intreccia gioia, dolore e speranza, un ponte simbolico tra il cielo e la terra. È un momento di intima vicinanza con il Santo, in cui il popolo manifesta la propria gratitudine e affidamento alla protezione di San Rocco, consolidando quel legame spirituale che resiste al tempo.
 
Purtroppo, constatiamo con amarezza che, anche quest’anno, alla celebrazione di San Rocco è stata accostata un’iniziativa che nulla ha a che vedere con questa tradizione così profondamente religiosa: il “Gioiosa Percussioni Festival”. Per quanto si tratti di un evento suggestivo in sé, è profondamente inopportuno inserirlo nel contesto di una ricorrenza solenne come la festa di San Rocco. Questo festival richiama linguaggi e forme culturali e geografiche lontane, che non trovano una vera connessione con il significato della nostra festa, rischiando di offuscare il messaggio di fede e di raccoglimento che essa intende trasmettere.
 
Non possiamo dimenticare che San Rocco è uno dei santi più invocati al mondo, soprattutto durante le epidemie e i momenti più difficili della storia umana. A lui dobbiamo gratitudine e rispetto, onorandolo con il giusto spirito di solennità religiosa e attenzione alle nostre radici. Ridurre la festa in suo onore a un miscuglio indistinto di eventi disparati significa tradire il valore profondo di questa celebrazione.
 
Emerge, inoltre, una preoccupante strumentalizzazione politica della festa. Pensare che una maggioranza al governo possa utilizzare una ricorrenza tanto sacra per fini che nulla hanno a che vedere con la fede e con le tradizioni del nostro popolo è inaccettabile. Non si può condizionare una comunità, imponendo sovrastrutture che non rispettano il cuore della celebrazione. Le festività di San Rocco appartengono al popolo, alla memoria e alla devozione di generazioni, e non possono essere piegate a logiche diverse da quelle della solennità e della condivisione.
 
Rivendichiamo, come gruppo consiliare Costruire Insieme , l’importanza di preservare la nostra identità e il nostro patrimonio, valorizzando le tradizioni che ci sono state tramandate. San Rocco ci ha uniti nei momenti di difficoltà, ci ha protetti con la sua intercessione, e rappresenta per noi un simbolo vivente di appartenenza e speranza. È nostro dovere custodire questa eredità spirituale e consegnarla integra alle future generazioni.
 
Chiediamo che l’amministrazione riservi alla festa di San Rocco il rispetto che merita, lasciando spazio alla preghiera, alla solennità e ai valori di fede che questa ricorrenza incarna. Solo così possiamo mantenere vivo il significato autentico di questa celebrazione, che ci lega tanto al passato quanto al futuro, sempre sotto lo sguardo protettivo di San Rocco, il nostro santo soccorritore".
 
Così il Gruppo consiliare Costruire Insieme

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