Giornata contro i bulli, Iemma: “Serve una battaglia congiunta tra istituzioni"
Il vicesindaco Giusy Iemma
08 febbraio 2024 18:49
“In occasione della giornata contro il bullismo e cyberbullismo, non riesco a porre una riflessione solo nelle vesti di amministratrice di Catanzaro, ma sento il bisogno di farlo anche come madre e cittadina impegnata nella lotta per un futuro migliore per le nostre giovani generazioni. Il bullismo è una piaga sociale che mina l'integrità e il benessere dei nostri adolescenti e giovani, creando un profondo disagio che spesso si trasforma in ferite incancellabili, come il caso di Davide Ferrero ci ha dimostrato. Alla sua famiglia vorrei dedicare un pensiero e la solidarietà per un evento tragico che, a 18 mesi dall’accaduto, continua a scuoterci", scrive in una nota il vicesindaco di Catanzaro, Giusy Iemma.
"In questo giorno di riflessione, - prosegue - è fondamentale riconoscere che la responsabilità di contrastare il bullismo e il disagio giovanile non ricade su un singolo individuo o entità, ma è una responsabilità collettiva che ci coinvolge tutti. È imperativo che ogni livello della società, dalle famiglie alle scuole, dalle istituzioni religiose ai servizi sociali, si unisca in un fronte comune per affrontare questa sfida con determinazione e impegno concreto".
"Come amministrazione comunale, dobbiamo impegnarci a promuovere iniziative ed educare la nostra comunità sull'importanza della legalità, della prevenzione e del sostegno alle vittime del bullismo. Tuttavia, la nostra azione da sola non è sufficiente. È necessario che ogni famiglia, ogni scuola, ogni presidio educativo e ogni organizzazione giovanile diventi un baluardo contro il bullismo, fornendo un ambiente sicuro e supportivo in cui ogni giovane possa crescere e svilupparsi in modo sano e sereno. Dobbiamo assumerci la responsabilità collettiva di guidare una generazione di adolescenti e giovani verso un futuro in cui il rispetto reciproco e l'empatia siano i pilastri della nostra convivenza. Insieme, possiamo fare la differenza. Insieme, possiamo garantire che nessun giovane debba mai sentirsi solo, incompreso o minacciato”, conclude la Iemma.