Educare al rispetto delle differenze contro ogni forma di violenza e discriminazione, conservare la memoria della Shoah nella scuola: questo l’obiettivo perseguito dall’Istituto “De Nobili” , rappresentato dal Dirigente, prof. Angelo Gagliardi. “ Il tema della Shoah e di quella parte di storia contemporanea ad essa legata – dice Gagliardi- non deve avere uno studio marginale nella scuola, bensì deve preservare e mantenere la memoria della pagina più nefasta riportata sui libri di storia . Siamo cittadini prima, docenti ed educatori poi ed è giusto che in una scuola, dove per eccellenza nasce la democrazia, debba essere analizzato il percorso storico che ha portato allo sterminio di un popolo.”
Film, documentari, letture, testimonianze considerevoli hanno caratterizzato ben due giorni di attività per gli studenti dell’I.I.S. “ De Nobili” che hanno commemorato le vittime dell’Olocausto con grande senso di responsabilità e coordinati dalla professionalità dei loro docenti. Infatti, alcune classi del triennio dell’Istituto cittadino mercoledi 26 da remoto, insieme ad altri Istituti superiori del comprensorio, hanno preso parte all’evento organizzato dall’associazione Amica Sofia.
E’ intervenuta la prof.ssa Stefania Mazzone, docente di Storia delle dottrine politiche presso l’Università di Catania che ha egregiamente guidato i giovani partecipanti in un “viaggio virtuale” incentrato su tre figure femminili che hanno vissuto il dramma della Shoah: Irene Nemirovsky, Ilse Weber e Etty Hillesum, attraverso la lettura di alcuni tra i lori scritti più significativi incentrati tutti sul tema “ Donne e Olocausto”.
Le classi del biennio, invece, giovedi 27 , tramite collegamento Meet hanno partecipato al convegno “ Il ricordo di un IMI calabrese, la storia dimenticata di un’internata calabrese”con la partecipazione della dott.ssa Pamela Stranieri, “testimone dei testimoni” in quanto nipote di un deportato , Alfredo Rocco Stranieri, barbaramente ucciso nel gennaio del 1945. L’incontro, moderato dal prof. Massimiliano Apreda, ha voluto sottolineare l’importanza di dire No all’indifferenza e all’odio se si vuole dimostrare di vivere in una società civilizzata che non si vuole e non si deve fermare ai pregiudizi o agli stereotipi creati da chi dimentica anche solo per pigrizia o negligenza.
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