Ieri si è celebrata la rituale Festa delle Donne. Da tutti i “luoghi” delle Istituzioni è arrivato il coro unanime delle buone intenzioni perché la “donna” sia ogni giorno “celebrata” soprattutto per i valori che il suo genere contiene ed esprime ogni giorno. Ovunque essa è presente. Nella famiglia anzitutto.
La donna italiana è sempre stata presente e protagonista nella storia del nostro paese. E lo ha ribadito con la semplicità del suo stile, il senatore e parlamentare europeo Donato Veraldi. Un ricordo e una riflessione che non devono passare inosservate. Scrive Veraldi:
“Dal 1946 la Festa della Donna ha il profumo e il colore della mimosa. A sceglierlo, come simbolo di questa giornata, furono tre donne antifasciste,tre madri costituenti della Repubblica Rita Mantagnana ,Teresa Noce, Teresa Mattei, tre ex partigiane. Gino Cecchettin ha proposto : Giulia figlia di tutti. Mattarella la Giornata internazionale della Donna. Il tema della parità tra uomini e donne e' ancora molto lontano, , ma la sinistra oggi ha mostrato che la mimosa non appassirà , ne ' perderà il suo profumo, che il consumismo non vincerà ,e che vogliamo dare prima di chiedere : la civiltà delle donne. Donne e lavoro, si può cambiare .E' la storia che scrive il futuro e quando il futuro prevede la piena realizzazione di tutti i diritti possiamo già scrivere l'ultimo capitolo, sarà il più bello.”
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