Giornata internazionale dell’infanzia. Viviamo Girifalco: ”Diritto all’istruzione per i disabili, ma non a Girifalco”

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Viviamo Girifalco

"Solo oggi, con nostro rammarico, in seguito alla revoca dell’ordinanza comunale n.11 del 12/11/‘20, abbiamo appreso che agli alunni girifalcesi con DISABILITÀ è stato finora negato il diritto allo studio, così come garantito dall’ultimo D.P.C.M di novembre".

  20 novembre 2020 21:44

di MASSIMO PINNA

Diritto allo studio e didattica a distanza, il gruppo politico Viviamo Girifalco, rappresentato in consiglio comunale dai consiglieri Teresa Signorello e Mario Deonofrio, commenta come “tale decreto assicura, anche nelle zone rosse, le attività didattiche in presenza per gli studenti disabili ma tale disposizione non è stata applicata nelle scuole del comune di Girifalco”. Il riferimento è all'ordinanza del sindaco Pietrantonio Cristofaro, la n. 11 del 12 novembre 2020.

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Ecco perché, “ci chiediamo come mai i diritti dei nostri piccoli concittadini siano stati negati o, peggio ancora, DIMENTICATI da chi aveva il compito di tutelarli”.

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Ed ancora, “ci chiediamo se il consigliere comunale Delia Ielapi, con delega all’istruzione e alle politiche educative, fosse al corrente dell’illegittimità e dell’enorme disagio provocato dalla suddetta ordinanza comunale a tutte le famiglie dei bambini con disabilità ma, soprattutto, ai bambini stessi!”.

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Insomma, “di quali diritti stiamo parlando? Seppur coscienti che tutti i bambini, in quest’ultimo periodo, stanno trovando grandi difficoltà con la didattica a distanza (che, comunque, consente il diritto allo studio), siamo ancora più consapevoli - continuano -dell’enorme privazione cui sono sottoposti i bambini più fragili a cui questa possibilità è negata per ovvi motivi!”. Il gruppo pronostica come “probabilmente, così come da consuetudine, già da lunedì prossimo, dopo parecchi giorni, verrà cucita la pezza al buco, senza rendersi conto che ormai il danno è stato fatto...E, come al solito, chi ci va di mezzo? Sempre le persone più fragili!”.

“Il mondo che vorremmo non è fatto solo di giochi e colori ma, soprattutto, di diritti riconosciuti - concludono - principalmente a chi non ha la forza di rivendicarli!”.

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