Giornata Mondiale di Preghiera per la cura del creato, la riflessione di don Francesco Cristofaro

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Don Francesco Cristofaro
  30 agosto 2022 09:15

di DON FRANCESCO CRISTOFARO

“Ascolta la voce del creato” è il tema e l’invito del Tempo del Creato di quest’anno. Il periodo ecumenico inizia il 1° settembre con la Giornata Mondiale di Preghiera per la Cura del Creato e si conclude il 4 ottobre con la festa di San Francesco. È un momento speciale per tutti i cristiani per pregare e prendersi cura insieme della nostra casa comune.

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Scrive Papa Francesco nel suo messaggio per la giornata di Preghiera: «Se impariamo ad ascoltarla, notiamo nella voce del creato una sorta di dissonanza. Da un lato, è un dolce canto che loda il nostro amato Creatore; dall’altro, è un grido amaro che si lamenta dei nostri maltrattamenti umani». Da qualche tempo vivo in campagna nella periferia del territorio parrocchiale. Tutte le mattine ascolto questo “dolce canto”, negli uccellini, nella brezza del vento, nel canto dei grilli e lodo il creatore per questo dono sublime. «tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste» ( Gv 1,3).  Poi, purtroppo, basta fare una passeggiata un po' più in là e scopri discariche a celo aperto e odore nauseabondo o tante forme di abusivismo. Restiamo, invece, ammirati quando abbiamo la possibilità di scoprire posti bellissimi, ma ogni angolo della terra dovrebbe essere un posto bellissimo. È l’uomo il custode del creato. Il custode protegge, cura, da vita, sostenta, ripara.

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In questo tempo, ciascuno di noi è invitato alla preghiera ma si deve, altresì, fare strumento di una sana ecologia. Basta prendere quei semplici verbi che ho riportato sopra e trasformarli in punto di domanda rivolta a se stessi. Allora,  mi chiedo: in quanto custode, proteggo il creato? E come? Lo curo ogni giorno? E come? Gli do vita quotidianamente, lo sostento, lo riparo? E come? Sono educato ed educo gli altri, soprattutto i bambini, al rispetto delle cose e al loro corretto uso? Dobbiamo lodare quelle associazioni, parrocchie, comunità che promuovono le giornate ecologiche. Non deve restare un’iniziativa di pochi e per pochi giorni ma uno stile di vita di tutti.

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Facendo eco alla “Laudato sii” scrive il Santo Padre: dobbiamo pentirci e modificare gli stili di vita e i sistemi dannosi. Sin dall’inizio, l’appello evangelico «Convertitevi, perché il Regno dei cieli è vicino!» (Mt 3,2), invitando a un nuovo rapporto con Dio, implica anche un rapporto diverso con gli altri e con il creato. Lo stato di degrado della nostra casa comune merita la stessa attenzione di altre sfide globali quali le gravi crisi sanitarie e i conflitti bellici. «Vivere la vocazione di essere custodi dell’opera di Dio è parte essenziale di un’esistenza virtuosa, non costituisce qualcosa di opzionale e nemmeno un aspetto secondario dell’esperienza cristiana» .

Noi siamo in debito con la madre terra. Ogni giorno ci nutre e ci offre una casa. Come ricambiamo questo gesto di amore? Necessariamente con altro amore. Eppure, assistiamo alla distruzione di ettari di boschi a causa degli incendi, allo scioglimento di ghiacciai per il surriscaldamento e l’inquinamento, ai mari pieni di plastica e rifiuti.

Non possiamo restare a guardare. Come dice Papa Francesco: «piangiamo con il grido amaro del creato, ascoltiamolo e rispondiamo con i fatti, perché noi e le generazioni future possiamo ancora gioire con il dolce canto di vita e di speranza delle creature».

 

 

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