Giornata mondiale sull’autismo, il sit-in alla Cittadella per dare voce ad un disturbo silenzioso

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images Giornata mondiale sull’autismo, il sit-in alla Cittadella per dare voce ad un disturbo silenzioso

  02 aprile 2024 16:37

di CARLO MIGNOLLI

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Un sit-in silenzioso nel piazzale della Cittadella Regionale “Jole Santelli” in occasione della Giornata Mondiale per la consapevolezza sull’autismo: questa l’iniziativa portata avanti con determinazione da Marianna Monterosso, persona autistica e attivista per i diritti delle persone autistiche, membro dell'Intergruppo Parlamentare per I Diritti Fondamentali della Persona (IDFP). 

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L’autodeterminazione, l’autorappresentanza e l’accessibilità degli spazi pubblici per le persone autistiche sono i punti su cui i manifestanti si sono soffermati durante il sit-in, alla presenza del consigliere regionale Ernesto Alecci.

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Lo stesso ha dichiarato: «Sullo spettro autistico, in Calabria e in Italia, bisogna fare ancora molto, soprattutto nel diagnosticare la patologia per poter intervenire precocemente e poi potenziare il servizio specialistico. La Calabria è in ritardo da questo punto di vista e bisogna intervenire concretamente». Ha aggiunto che la Regione sta facendo tanto sul fronte sanitario, ma un po’ meno su quello sociosanitario, che è rimasto indietro. «In Consiglio Regionale se ne parla poco, i fondi ci sono e bisogna stare accanto alle famiglie che non conoscono il futuro dei propri figli quando loro non ci saranno più».

Non poteva non esserci, come affermato da lei stessa, Pia Russo, assessore alle Politiche sociali del comune di Badolato e madre di Dylan, bambino autistico di 6 anni. «È una giornata importante e siamo qui in Regione proprio per questa manifestazione silenziosa e pacifica nel rispetto delle persone autistiche. Il messaggio che voglio lanciare è che dobbiamo cercare di fare rete tutti insieme, istituzioni, famiglie e cittadini. C'è bisogno di tanto e servono le istituzioni perché dobbiamo permettere ai nostri figli di poter vivere serenamente come tutti noi, è fondamentale aiutare i più deboli».

Infine, Marianna Monterosso ha concluso dicendo che: «L'autismo viene narrato male sulla stampa, sui media e sui social. Ognuno di noi ha caratteristiche diverse. Io sono una persona autistica verbale e non ho compromissioni intellettive, per cui posso e voglio reclamare il mio diritto all'autodeterminazione. Sono l'unica donna calabrese ad aver fatto “coming out” in merito alla mio status di persona autistica. Siamo qui oggi perché tutti i progetti e i fondi per l'autismo stanno andando verso l'unica direzione dell'istituzionalizzazione e lo ritengo gravissimo. L'istituzionalizzazione è stata bandita, è illegale secondo la Convenzione ONU per i diritti delle persone con disabilità. L'Italia l'ha ratificata nel 2009, quindi è inaccettabile che ancora tutti i progetti vadano in questa direzione».

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