Giornata nazionale in ricordo delle vittime delle mafie, la riflessione di Donatella Monteverdi

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Donatella Monteverdi
  21 marzo 2024 14:31

"L’Amministrazione comunale del Capoluogo di Regione è idealmente a fianco dei tantissimi calabresi presenti oggi a Roma, in occasione della ventinovesima edizione della Giornata Nazionale della Memoria e dell'Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

L’appuntamento conserva intatta la sua forza e il suo carattere di autentico impegno civile, perché tiene accesi i riflettori sui fenomeni criminali ma soprattutto sulle loro vittime: persone con un nome, un cognome, una vita, una storia spezzata dalla violenza e poi testimoniata da familiari che talvolta, in qualche caso, hanno dovuto anche scontare il peso della solitudine nel dolore.

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Un impegno antimafia globale dunque, che riesce a guardare al generale e al particolare, tenendo insieme tutto; un impegno molto lontano, nello spirito e negli intenti, dall’antimafia di pura e semplice facciata o, peggio ancora, da quella strumentalizzata a fini che con la legalità hanno ben poco a che vedere.

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Per noi Calabresi, questa giornata si arricchisce poi di un ulteriore e toccante significato. Nelle intenzioni dell’associazione Libera, alla quale ho avuto l’onore e il privilegio di appartenere, un filo rosso lega “Roma città libera”, che è il titolo della manifestazione di oggi, a “Roma città aperta” capolavoro neorealista di Roberto Rossellini ispirato dalla storia vera di una donna nostra, Teresa Gullace da Cittanova, uccisa da un soldato tedesco durante l'occupazione della Capitale mentre tentava di parlare al marito fatto prigioniero dai nazisti.

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Mi piace pensare che lei, insieme con tutte le donne e gli uomini che nel tempo hanno dignitosamente alzato la testa contro la violenza nella nostra regione, finendone vittime o testimoniando la ferma volontà di resistenza e l’insopprimibile voglia di libertà e giustizia, siano la dimostrazione che, al di là di pregiudizi e stereotipi, la Calabria diversa non ha mai smesso di dare testimonianza di sé".

E' quanto afferma, in una sua riflessione, l'assessore alla Cultura Donatella Monteverdi

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