di TERESA ALOI
Passeggiate, laboratori di lettura e poi arte. Arte nella sua accezione più ampia. Perché fulcro delle Giornate FAI d’Autunno, che si terranno a Cropani il 12 e 13 ottobre 2024 - la presentazione nella sala concerti del Comune di Catanzaro moderata dal giornalista Luigi Stanizzi - sarà la riapertura, dopo 10 anni, dell'Insigne Collegiata dell'Assunta di Cropani che custodisce notevoli tesori d’arte e di fede tra cui la reliquia di San Marco, donata dai veneziani ai cropanesi come ringraziamento per l'aiuto fornito in un naufragio. Ma di grande rilievo sarà anche l’apertura al pubblico, per la prima volta nella storia, della tenuta San Fili e della Villa Albani.
"Vedere luoghi e raccontarne le storie perché i luoghi hanno un'anima" . Per Gloria Samà, delegata provinciale del FAI, salvaguardare la memoria per andare oltre il turismo "mordi e fuggi". Fermarsi ad ammirare un bosco, restare incantati davanti ad un affresco. "Questa è la nuova formula del turismo: goderlo. Sentendo storie del passato che si intrecciano con il presente".
" Per Cropani le Giornate del Fai e l'adesione al Fai rappresenta una sorta di riscatto culturale - ha sottolineato Raffaele Mercurio, sindaco di Cropani - una grande soddisfazione. Tra le bellezze mancano le bellezze archeologiche e il museo "Antiquarium" ma solo perché manca il via libera da parte della Sovrintendenza dei Beni culturali e archeologici".
Passato e presente. Con uno sguardo al futuro. Cropani come Venezia. Una storia che risale all’anno 831 e che da allora permea la vita delle due località apparentemente così distanti con San Marco e le sue reliquie.
Si narra che in quell’anno due mercanti veneziani di ritorno da Alessandria d’Egitto viaggiavano con il loro vascello con i resti del corpo del santo – trafugati dalle terre d’Oriente – furono colti da una tempesta davanti il Golfo di Squillace. Così la loro imbarcazione naufragò sulle spiagge di Cropani e i cropanesi li aiutarono offrendo loro ospitalità. In segno di riconoscimento loro lasciarono in dono a Cropani la rotula del ginocchio destro di San Marco oggi custodita in una teca nell’Insigne Collegiata dell’Assunta di Cropani dove è vigilata dai padri francescani.
IL PROGRAMMA
La Collegiata dell'Assunta di Cropani tra le più belle della Calabria, custodisce importanti opere d’arte ed un notevole soffitto ligneo arabescato con dipinti quattrocenteschi. Sarà presente il restauratore Giuseppe Mantella che illustrerà le varie fasi del suo lavoro sul soffitto e allestirà un cantiere aperto per il restauro di una tela. Ma Cropani non è soltanto il Duomo: si visiteranno la Chiesa di San Giovanni Battista, la Chiesa di Santa Maria degli Angeli e il convento dei frati cappuccini, la Chiesa di Santa Lucia e, dall’esterno, perché chiuso per restauri, il complesso monumentale Chiesa di Santa Caterina e Sant’Anna.
L’orario d’apertura sarà sia sabato che domenica 9,30-13,00 e 15,30-18,30. Le visite guidate partiranno sia sabato che domenica alle ore 9,30 - 11,00 - 15,30 - 17,00
Non mancherà la passeggiata naturalistica, domenica alle ore 10, fino alla foce del Crocchio e alla Torre meglio conosciuta come Turrazzu del 1594, accompagnati da Pasquale Capellupo e Carmine Lupia. (appuntamento sul lungomare di Cropani marina al primo piazzale).
Ed ancora il museo dell’olio, le botteghe artigiane ed i laboratori, in piazza Duomo: sabato ore 16: Nati per leggere, domenica ore 10: corso di pittura a cura dell’artista Brunella Pisani e domenica alle ore 15,30 tutti nella bottega del maestro Antonio Flecca per realizzare bassorilievi in gesso.
L’eccezionalità delle giornate è dovuta anche all’apertura straordinaria, mai effettuata prima, della tenuta di San Fili e della villa dei Marchesi Albani L’intero complesso architettonico è costituito dalla residenza della famiglia, la cappella, il frantoio con i diversi magazzini e le case coloniche, distribuite sull’intera tenuta.
L’edificio principale risale alla fine del settecento inizio ottocento. La villa è composta da due piani, al secondo dei quali si accede tramite una scala in pietra. Gli arredi, ancora oggi conservati, provengono dai palazzi delle famiglie Albani e Bisogni, insieme ad oggetti e documenti legati all’attività del fondo, quali antichi contratti e registri.
All’esterno la Cappella gentilizia, anch’essa della fine del settecento inizio ottocento, dedicata a Maria S.S. di Costantinopoli, di grande fascino pur nella sua semplicità. Nel frantoio si trovano le tracce degli strumenti produttivi di diverse epoche, dal settecento ad inizio novecento, per cui è possibile ricostruire le varie fasi della lavorazione e notare particolari curiosi e poco conosciuti. Durante la seconda guerra mondiale per la sua posizione strategica, parte della dimora e alcuni terreni circostanti, furono requisiti dalla truppe tedesche, che per un breve periodo vi impiantarono il comando generale, come testimoniato da alcuni reperti lasciati in occasione della loro fuga.
Il 2 gennaio del 1974 il marchese Renato Bisogni e la moglie la marchesa Giovanna Albani furono riconosciuti Giusti tra le Nazioni per meriti acquisiti durante l’occupazione nazista di Roma.
Una visita da non perdere: la villa rimarrà aperta Sabato dalle 15,30 alle 18,30 e domenica dalle 9,30 alle 13 e dalle 15,30 alle 18,30.
E, per finire, concerto della Banda del paese, enogastronomia e tante altre sorprese.
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